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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il processo / Menfi

Maxi operazione antidroga “Street food”, in Corte d’appello ridotte le pene per gli imputati

L’inchiesta ha consentito di disarticolare una rete di spaccio ed approvvigionamento di hashish e cocaina tra Menfi, Santa Margherita di Belìce e Montevago

Si riducono le pene per gli imputati nel processo scaturito dall’operazione antidroga “Street food” che ha permesso di disarticolare una rete di spaccio ed approvviggionamento di hashish e cocaina tra Menfi, Santa Margherita di Belìce e Montevago fino ad arrivare a Poggioreale. La droga arrivava da Palermo. Il processo è attualmente in Corte d'appello. 

A Giuseppe Sanzone, 43 anni di Menfi, difeso dall’avvocato Accursio Gagliano, condannato in primo grado a 5 anni di reclusione e 24 mila euro di multa, la pena è stata ridotta a 2 anni e 2 mesi: i giudici hanno riconosciuto il fatto di “lieve entità”. 

A Daniel Tabbone, 26 anni di Menfi, difeso dall’avvocato Ninni Giardina, condannato in primo grado a 3 anni di reclusione e 4 mila euro di multa, la pena è stata ridotta a un anno, 9 mesi e 10 giorni e 2 mila euro di multa.

A Kevin Governale, 27 anni di Santa Margherita di Belìce e difeso dall’avvocato Francesco Di Giovanna, la pena inflitta in primo grado a un anno, 6 mesi e 3 mila euro di multa è stata diminuita a un anno di reclusione e a mille euro di multa. 

Il processo di primo grado si è celebrato al tribunale di Sciacca e la maggior parte degli imputati ha patteggiato oppure ha chiesto il giudizio abbreviato. L’inchiesta venne condotta dai carabinieri che focalizzarono la loro attenzione su presunti “corrieri” della droga che, per organizzare i viaggi necessari a fare il carico di droga, avrebbero fatto riferimento a “cene, cibo di strada e fast food”. La droga sarebbe stata consegnata a pusher locali che la rivendevano a giovanissimi. Lo stupefacente, durante i viaggi, in alcuni casi veniva celata nella biancheria intima di giovani ragazze.

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