Da Palermo con la droga in borsetta, arrestata una donna di 50 anni
Ad entrare in azione, è stata la Squadra Mobile della Questura di Agrigento. I poliziotti lo hanno fatto nell’ambito dell’attività di prevenzione e repressione contro lo spaccio di stupefacenti, controlli disposti – e ad ampio raggio – dal questore Maurizio Auriemma
Ad entrare in azione, nei giorni scorsi, è stata la Squadra Mobile della Questura di Agrigento. I poliziotti lo hanno fatto nell’ambito dell’attività di prevenzione e repressione contro lo spaccio di stupefacenti, controlli disposti – e ad ampio raggio – dal questore Maurizio Auriemma.
Non appena la donna è scesa dal convoglio ferroviario è scattato il controllo. La perquisizione realizzata dai poliziotti della Squadra Mobile ha permesso di far saltare fuori la “roba” che l’agrigentina custodiva all’interno della borsetta. Ed è dunque scattato l’arresto. Sembra scontato che la cinquantenne, già nota alle forze dell’ordine, fosse andata nel capoluogo siciliano per rifornirsi di hashish, eroina e metadone. Droga che, poi, verosimilmente – stando all’accusa – sarebbe stata spacciata ad Agrigento.
Non ci sono conferme istituzionali, ma appare scontato che, adesso, i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Agrigento stiano cercando di tracciare la strada seguita dalla cinquantenne agrigentina per arrivare ad identificare – laddove possibile – il pusher dal quale la donna si è rifornita. Non è la prima volta, né sarà l’ultima che vengono messi a segno degli arresti alla stazione ferroviaria di uomini e donne che rientrano da Palermo con delle droga. Perché il capoluogo siciliano era e resta il luogo privilegiato di approvvigionamento. Appena pochi giorni prima, sempre i poliziotti della Squadra Mobile avevano fatto scattare altri controlli mirati, alla ricerca di droga e armi. E in quel caso, durante una perquisizione domiciliare, gli agenti trovarono un ottantatreenne in possesso di un revolver perfettamente funzionante e pronto all’uso nonché di diverse munizioni. Il pensionato venne denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Agrigento. L’ipotesi di reato contestata è stata quella di detenzione illegale di arma da fuoco e munizioni.