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Giovedì, 25 Aprile 2024
Spaccio nel vallone / Favara

Il blitz antidroga fra le province di Agrigento e Caltanissetta: interrogatori fra difesa e scena muta

Il sessantenne favarese Luca Calogero Lauricella, indicato come uno dei presunti fornitori del gruppo, si avvale della facoltà di non rispondere come l'altro compaesano Salvatore Puma

Difesa e scena muta. Sono le differenti strategie difensive adottate ieri da altri sette arrestati nel blitz antidroga dei carabinieri che ha centrato l’attenzione su un sospetto traffico di droga nell’area del Vallone. Soltanto in due hanno risposto alle domande del giudice che, per rogatoria, è stato il gip del tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto. Mentre firmataria dell’ordinanza di custodia cautelare con quindici arresti, di cui quattordici in carcere e uno ai domiciliari, e altri quattro indagati in libertà, è il gip del tribunale nisseno, Grazia Luparello.

Facoltà di non rispondere per il quarantaduenne di Favara, Antonio Puma (assistito dall’avvocato Salvatore Baiamonte) che ha già presentato al tribunale del riesame nisseno istanza per chiedere la revoca della misura cautelare in carcere e, ancora, per il sessantenne di Favara, Luca Calogero Lauricella (assistito dall’avvocato Giuseppe Barba), il trentunenne di Casteltermini, Calogero Grimaldi (difeso dall’avvocato Massimo Scozzari) e il quarantasettenne di Casteltermini, Francesco Di Bernardo (assistito dall’avvocato Antonello D’Acquisto).

Si sono difesi, di contro, il ventitreenne di Mussomeli ma abitante a Casteltermini, Paolo Bellino - genero di Di Bernardo – e il quarantaduenne di Casteltermini, Rosario Lo Re detto «Dario» (entrambi difesi dall’avvocato Carmelo Amoroso).

Tutti e due hanno risposto alle domande del gip Stefano Zammuto respingendo ogni contestazione mossa a loro carico dalla procura. Non hanno negato di conoscere qualcuno tra gli indagati ma hanno messo nero su bianco quelli che sarebbero stati i rapporti tra loro. Come quelli con il presunto capo, Antonio Maniscalco, che commercia auto e pezzi di ricambio. E i due avrebbero acquistato da lui soltanto merce, ricambi d’auto, non droga. I loro contatti sarebbero stati finalizzati solo a questo.
 

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