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Traffico di sostanze dopanti nel Trevigiano, anche 3 agrigentini davanti al giudice per le indagini preliminari

L'udienza di oggi, 28 febbraio, è stata rinviata al 13 luglio per un legittimo impedimento. Il pubblico ministero Mara De Donà ha chiesto il rinvio a giudizio per sei persone, tra cui la titolare di una farmacia di Paese

Sono sei le persone coinvolte nell'operazione "La Paesana", condotta in collaborazione tra i carabinieri del Nas di Treviso e i militari della compagnia di Agrigento, per le quali il pubblico ministero Mara De Donà ha chiesto il rinvio a giudizio. Gli indagati, accusati a vario titolo di illecita importazione e commercializzazione sul territorio nazionale di medicinali vietati (tra cui il noto "Nandrolone"), così come anche di somministrazione e commercializzazione di medicinali scaduti o imperfetti, oltre che di falsificazione di prescrizioni mediche, esercizio abusivo della professione sanitaria ed assunzione di farmaci vietati gli agrigentini , sono gli agrigentini P.M., 36enne, la madre, A.M.T., 60enne bidella residente però a Montebelluna (difesi dall'avvocato Giuseppe Vinciguerra) e il 50enne A.P (difeso dall'avvocato Luigi Troja). Oltre a loro sarebbero dovuti comparire di fronte al gup Piera De Stefani (l'udienza preliminare di oggi, 28 febbraio, è stata però rinviata per un legittimo impedimento) P.M e N.B (padre e figlia), rispettimente di 59 e 34 anni, ovvero i titolari della tipografia montebellunese dove venivano stampate le false ricette mediche e le etichette adesive per il confezionamento dei medicinali contraffatti e V.A.B., una messinese di 47 anni che è la ex titolare di una farmacia di Paese (difesa dal'avvocato Fabio Crea) e che avrebbe venduto sottobanco medicinali proibiti ai body builder clienti del 38enne, rifornendo anche molti suoi clienti che compravano farmaci usando ricette false.

Le indagini avrebbero coinvolto anche 65 persone, tra cui ben 47 acquirenti  (di cui 12 stranieri) residenti in 37 province, per lo più bodybuilders tra i 20 ed i 53 anni. In totale nel corso dell'operazione, condotta nel corso del novembre del 2021, sono stati sequestrati farmaci per un valore complessivo di 103mila euro (1.428 confezioni e oltre 15.800 tra fiale, compresse, blister e 130 boccette di nandrolone). Grazie alla cooperazione di polizia Europol, è stato poi possibile ricostruire anche alcune rotte internazionali di provenienza dei farmaci acquistati via chat e social network, individuando in tal modo diversi cittadini stranieri (soprattutto tra Bulgaria, Grecia ed Ucraina) che erano destinatari di rimesse di denaro estere o di plichi di materiale. Un "gioco" questo che avrebbe permesso, tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020, di trasferire all'estero ben 38mila euro ricevendo in cambio 31 spedizioni di medicinali a fronte dell'invio di 281 spedizioni verso 125 clienti in tutta Italia.

L'inchiesta aveva permesso di sorprendere i due principali indagati mentre stavano tentando di spedire prescrizioni mediche "bianche" per l'acquisto di prodotti farmaceutici con principi attivi a base di ormone della crescita. Durante la successiva perquisizione domiciliare i carabinieri hanno potuto sequestrare farmaci dopanti (tra cui 800 confezioni e 14.275 fiale sfuse, di cui 103 di nandrolone) per un valore di  55mila euro, ricette false, 42.150 euro in contanti quale provento dell'attività illecita oltre a  numerosi flaconi in vetro vuoti o contenuti in un liquido non meglio identificato e altri recanti etichette di varie preparazioni verosibilmente farmacologiche. Inoltre erano stati trovati cinque plichi già pronti per la spedizione e contenenti prodotti steroidei, un listino prezzi con tutti i prodotti in vendita, appunti con i nomi e le utenze telefoniche dei clienti e anche bonifici esteri. L'udienza è stata calendarizzata per il 13 luglio prossimo.

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