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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Naro

Discarica abusiva nei terreni confiscati alla mafia a Naro, il sindaco Brandara: "Le accuse al Comune sono infondate"

Il presidente del circolo Rabat aveva denunciato la presenza di una discarica abusiva in contrada Gibbesi imputando la responsabilità al mancato controllo e all'assenza di interventi da parte dell'amministrazione

Era stato il presidente del circolo Rabat di Legambiente, Daniele Gucciardo, a denunciare la presenza di una discarica abusiva nei terreni confiscati alla mafia, indicando come unico responsabile il Comune di Naro per il mancato controllo e per l'assenza di interventi in tal senso.

Sulla vicenda, attraverso una nota, è intervenuto il sindaco Maria Grazia Brandara: "Ad onor del vero, nel 2015 - dice il sindaco - la Giunta Comunale di Naro ha deliberato l’assegnazione e consegna dei terreni al Consorzio Agrigentino per la Legalità, il quale, a sua volta, li ha concessi.  mediante un contratto di comodato d’uso gratuito, alla cooperativa agricola denominata “Le Terre di Rosario Livatino – Libera Terra”.

Inoltre, l’ area trasformata da ignoti in una discarica abusiva, a seguito di apposito sopralluogo, era stata a suo tempo recintata e posta sotto sequestro da parte dei vigili urbani di Naro, con nomina a custode giudiziario del presidente della stessa cooperativa agricola.
Aggiungo inoltre che, essendo necessario procedere all’immediato ripristino dello stato dei luoghi, l'ufficio tecnico comunale ha redatto un preventivo di spesa per individuare un operatore economico a cui affidare l’attività di rimozione dei rifiuti succitati mediante il conferimento dei materiali presso discariche regolarmente autorizzate.
Ad oggi, purtroppo, l’attività di bonifica non ha potuto avere ancora esecuzione per mancanza di copertura finanziaria, poiché l’entità di denaro pubblico da esborsare è davvero enorme".

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Maria Grazia Brandara ha sottolineato che il Consorzio Agrigentino Legalità e Sviluppo, dove tra i soci fondatori figura proprio il sindaco del Comune di Naro, è scaduto nel 2020 e sempre il sndaco  si è fatto promotore - più volte ma invano - della ricostituzione di esso.

"Dispiace constatare - conclude Maria Grazia Brandara - come il circolo Rabat di Legambiente abbia preferito rivolgere accuse infondate al Comune senza appurare preventivamente la realtà dei fatti e documentarsi adeguatamente, facendo ricorso a quello che può ragionevolmente essere considerato un mero spot promozionale. 
In ogni caso, senza alimentare polemiche, il mio impegno, oltre che la mia speranza, è di poter procedere quanto prima alla bonifica dei terreni, ai sensi di legge.
Continuerò la mia battaglia per la ricostituzione del Consorzio agrigentino per lo sviluppo e la Legalità, seguitando a dimostrare non solo l’importanza sociale dei beni confiscati alla mafia, ma anche e soprattutto l’importanza dell’opera del giudice Livatino in chiave antimafia e di crescita legale e sociale del territorio agrigentino"

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