Nave diretta a Lampedusa non parte, turisti inferociti chiedono il rimborso
Il vice sindaco Urso: "Il fenomeno migratorio è un tema certamente complesso ma il Governo ha il dovere di tutelare i diritti di tutti. Noi siamo pronti a perseguire qualsiasi strada pur di tutelare gli empedoclini, il nostro territorio e la visione futura di questo paese"
Sono giorni difficili per l’Agrigentino. Nella tarda serata di ieri, Porto Empedocle è stata teatro di grandi tensioni. Diversi turisti, a bordo della nave che avrebbe dovuto accompagnali a Porto Empedocle, non sarebbero mai arrivati a destinazione Le procedure di imbarco di più di 300 migranti, poi accompagnati in una tensostruttura di Porto Empedocle, hanno provocato un importante ritardo.
La situazione ha convinto i turisti a chiedere il rimborso del biglietto con la nave che non è mai più ripartita, ma è rimasta ormeggiata in porto. Le persone sono state invitate a trascorrere la notte a bordo, altre invece hanno preferito tornare a casa. Sono stati attimi di grande tensione.
"Il futuro di Porto Empedocle - dice il vice sindaco Salvatore Urso - è rappresentato dalla progettualità in corso con l'Autorità di Sistema puntando sul traffico crocieristico Costa ed Msc e non assistere ad ordinarie scene di camionette, sirene e trasferimenti in tensostruttura creando disagio ai turisti e ai collegamenti con le isole. Porto Empedocle non può subire passivamente un cosi grave danno d'immagine sommato alle criticità sanitarie e di sicurezza che si sono palesate giorni fa. Il fenomeno migratorio è un tema certamente complesso ma il Governo ha il dovere di tutelare i diritti di tutti. Noi siamo pronti a perseguire qualsiasi strada pur di tutelare gli empedoclini, il nostro territorio e la visione futura di questo paese".