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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Indagini sui disabili gravi, le associazioni: "Siamo vittime di persecuzioni"

Lo denuncia Angela Zicari, presidente di Amici di Agrigento e rappresentante del Movimento Noi Liberi, composto da dieci gruppi della provincia

"L’indagine che si sta sviluppando a Palazzo d’Orleans non vuole accertare abusi o verificare i dati trasmessi dai singoli comuni, ma ha un fine fin troppo evidente: restringere ancora la platea dei beneficiari del fondo. Tutto ciò fa molta paura, se consideriamo che su altri fronti i disabili subiscono discriminazioni che nessuno di loro dovrebbe mai subire". Lo denuncia Angela Zicari, presidente dell'associazione Amici di Agrigento e rappresentante del Movimento Noi Liberi, composto da 10 associazioni appartenenti alla provincia di Agrigento. Il riferimento è all'indagine che che le Asp stanno conducendo per verificare l'esatto numero dei disabili giudicati gravissimi, così da stanare eventuali abusi.

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"Da notizie pubblicate dagli organi di stampa - si legge in una nota del movimento -  si apprende che, secondo quanto indicato dall’Asp di Agrigento, i soggetti disabili gravissimi appartenenti al Distretto D1  - capofila comune di Agrigento - sarebbero 71 e non, invece, 323 come precedentemente indicato dalle amministrazioni competenti". 

"È necessario far sapere - precisa Angela Zicari - che tale dato non corrisponde alla realtà, l'Asp di Agrigento, in tempi non sospetti, aveva trasmesso al Comune di Agrigento l’elenco dei soggetti aventi diritto a godere del progetto gravissimi per l’anno 2015, indicando esattamente il 323 persone disabili gravissimi La qualificazione come 'gravissimi' di tali soggetti disabili non avviene per gioco o grazie alla sorte; se i soggetti gravissimi erano 323 nel 2015 non sarebbe possibile identificarne, a distanza di poco più di un anno, 252 in meno". 

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La condizioni di disabile gravissimo, spiega Zicari, "è attualmente riconosciuta ai soggetti beneficiari dell’indennità di accompagnamento,  i quali, dopo formale istanza depositata presso gli uffici invalidi civili, vengono esaminati e sottoposti a visita medica da parte dell’Asp di appartenenza per l’accertamento della predetta condizione; la certificazione rilasciata in quella sede sarebbe certamente da ritenere sufficiente per il disabile che dovrebbe accedere ai servizi a favore delle persone non autosufficienti senza ulteriori adempimenti. Allo stato ciò non è possibile, il disabile gravissimo, infatti, per godere dei servizi a lui destinati, è costretto a sottoporsi continuamente a visite mediche".

"Accertata la disabilità di un soggetto, nonchè le sue condizioni gravi, al punto da riconoscergli l’indennità di accompagnamento, - si domanda Zicari - qual è il motivo per cui il disabile, per godere di qualsiasi  altro servizio di assistenza dev’essere sottoposto nuovamente a visita medica al fine di accertare la sussistenza delle patologie che la Regione, di volta in volta, individuerà?".

"La persona disabile nella nostra amata Sicilia - conclude Zicari - è vittima di una specie di persecuzione, sicuramente non voluta nè cercata da nessuno, ma che va avanti da moltissimi anni ormai".

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