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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Castrofilippo

"Direttore delle Poste si appropriò di oltre 200 mila euro", attesa decisione del Riesame

La difesa ha chiesto ai giudici la revoca del provvedimento che impone l'obbligo di firma a Vincenzo Di Rosa, ex responsabile dell'ufficio di Castrofilippo

L’avvenuto licenziamento dalle Poste fa venire meno le esigenze cautelari perché l’indagato non ha più alcuna possibilità di reiterare i reati”. Gli avvocati Alfonso Neri e Salvatore Pennica, difensori di Vincenzo Di Rosa, 56 anni, di Agrigento, accusato di avere sottratto circa 250 mila euro ai clienti dell’ufficio postale di Castrofilippo che dirigeva, chiedono la revoca della misura cautelare dell’obbligo di firma, da adempiere per due volte alla settimana, che il gip gli aveva applicato.

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Nei suoi confronti, peraltro, era stato disposto anche un sequestro di beni che aveva riguardato una motocicletta e la quota del 50 per cento di un immobile. I difensori, che ieri mattina, davanti al tribunale del riesame, hanno illustrato il loro ricorso, sottolineano anche la circostanza che “è trascorso circa un anno dai fatti e le esigenze cautelari non possono più ritenersi attuali”. I legali, peraltro, ribadiscono che “il licenziamento e il sequestro dei beni impediscono anche la possibilità di un inquinamento probatorio”.

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L’ordinanza di applicazione della misura cautelare, di cui adesso i difensori chiedono la revoca, è stata emessa il 27 marzo dal gip Francesco Provenzano. Il pubblico ministero Alessandra Russo, titolare dell’inchiesta, aveva chiesto gli arresti domiciliari ma il giudice ha ritenuto sufficiente l’applicazione dell’obbligo di firma.

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