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Cronaca

Fondazione, Massimo Muglia: "Troppe pressioni politiche, mi dimetto"

Tanti sprechi a partire dai dipendenti, che senza flessibilità negli orari vengono definiti "sottoutilizzati" dallo stesso direttore generale Muglia. L'annuncio nel corso della trasmissione "Gli ingrati"

"Ho deciso di rimettere il mio mandato nelle mani del presidente del Consiglio di amministrazione. Non mi sento libero nel mio ruolo e secondo me la Fondazione andrebbe sciolta". Sono le parole di Massimo Muglia, a breve "ex" direttore generale della Fondazione Teatro Luigi Pirandello.

-> La prima puntata de "Gli ingrati"

Muglia, rispondendo alle domande dei giornalisti Totò Frequente e Silvio Schembri nel corso della tramissione "Gli ingrati", ha parlato di metodi e logiche contrastanti all'interno del Comune, che lo hanno portato alla decisione di dimettersi. Oltre alle pressioni politiche, dalla prima puntata della trasmissione sono venute fuori numerose criticità: tanti sprechi a partire dai dipendenti, che senza flessibilità negli orari vengono definiti "sottoutilizzati" dallo stesso direttore generale Muglia.

A ciò si aggiunge la quasi totale assenza di trasparenza, fondi sempre pubblici, un'inchiesta in corso su incarichi affidati da Zambuto e quasi il 20 percento delle entrate spese per pagare soggetti che erano già presenti nella struttura comunale (dal collegio dei revisori dei conti, al direttore generale, passando alle eventuali consulenze). "Per me va sciolta la fondazione" è la conclusione di Massimo Muglia, che annuncia così la sua intenzione di dimettersi.

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