Diga Gibbesi, riesplode la protesta: "Presto nuovo sit in"
Il comitato civico Cantanera di Licata torna a lanciare un appello ai vertici delle istituzioni per la mancanza della condotta che consentirebbe di utilizzare l’acqua dell’invaso per l’irrigazione
"La diga della vergogna". Così viene definito l'invaso Gibbesi dal comitato civico Cantanera di Licata che torna a lanciare un appello ai vertici delle istituzioni nazionali e regionali per la mancanza della condotta che consentirebbe di utilizzare l’acqua dell’invaso per l’irrigazione.
il presidente del comitato, Antonio Lo Monaco, ed il segretario, Agostino Licata, hanno nuovamente alzato la voce per quella che potrebbe essere una risorsa preziosa per il territorio, annunciando un nuovo sit-in.
"È a tutti nota la penuria di acqua per l’agricoltura e per l’irrigazione delle campagne di Licata e dei paesi vicini - si legge in una nota del comitato - . Ma manca la condotta per quale da diversi anni si parla della progettazione della quale poco o niente si sa. Da un calcolo approssimativo l’irrigazione della piana di Licata e territori vicini creerebbe intorno a 15 mila posti di lavoro che risolverebbero il problema della disoccupazione giovanile e non, facendo rientrare parecchi lavoratori che si sono recati al Nord d’Italia o all’estero impoverendo il territorio della loro presenza. Di riflesso infatti a Licata e nei paesi vicini è nota l’abbondanza di abitazioni sfitte o chiuse di proprietà di emigranti".
"Noi abbiamo intenzione di recarci presso la Diga Gibbesi - si legge ancora nella nota - e fare un sit-in e una conferenza stampa che metta in evidenza il problema trattato. Nell’occasione del nostro sit-int, invece di lasciarci soli ad affrontare l’argomento, invitiamo la professoressa Carmelinda Callea e gli altri presidenti dei consigli dei Comuni citati, di concerto, di convocare un Consiglio comunale presso la Diga Gibbesi, dove si possa trattare direttamente del problema".