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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Non diffamarono fratello di marmista ucciso", archiviata inchiesta su 6 giornalisti

I cronisti avevano riportato i sospetti degli inquirenti su Ignazio Miceli, che in un primo momento fu indagato per l'omicidio del parente massacrato nel suo laboratorio. Il gip: "Pista investigativa confermata, i cronisti hanno esercitato il dovere di informare l'opinione pubblica"

"Le affermazioni contenute negli articoli di stampa sono riconducibili al diritto-dovere dei giornalisti di soddisfare l'oggettiva esigenza  della pubblica informazione su un fatto avente rilevanza per la collettività". 

Con queste motivazioni il gip del tribunale di Agrigento, Luisa Turco, ha disposto l'archiviazione dell'inchiesta a carico di sei giornalisti querelati per diffamazione da Ignazio Miceli, fratello del marmista Giuseppe, barbaramente ucciso nel suo laboratorio di Cattolica Eraclea nella notte fra il 7 e l'8 dicembre del 2015. 

Il giudice ha accolto la richiesta del procuratore Luigi Patronaggio e rigettato l'opposizione del legale di Miceli, l'avvocato Salvatore Di Caro che aveva insistito per mandare a processo i giornalisti Gerlando Cardinale (cronista di AgrigentoNotizie e Giornale di Sicilia), Andrea Perniciaro (direttore responsabile di AgrigentoNotizie), Marco Romano (direttore responsabile del Giornale di Sicilia), Calogero Giuffrida (direttore responsabile di Comunicalo), Calogero Sorce e Angela Sorce (rispettivamente direttore responsabile e cronista di SiciliaTv). 

I giornalisti avevano riportato la notizia, appresa durante il dibattimento, di una pista investigativa iniziale che aveva indirizzato i sospetti degli inquirenti sul fratello della vittima ipotizzando un movente economico. Il fratello della vittima aveva contestato la ricostruzione dei fatti, presentato una querela e si era opposto alla richiesta di archiviazione firmata dal capo dei pm agrigentini. 

Richiesta alla quale i difensori dei giornalisti indagati - gli avvocati Daniela Posante, Ignazio Martorana, Gioacchino Sbacchi e Donatella Piscitilli dello studio legale Cannizzaro - si sono associati ribadendo, nel corso dell'udienza che si è celebrata nei mesi scorsi - la correttezza dell'operato professionale dei cronisti e la veridicità delle affermazioni riportate".

"I difensori dell'imputato - scrive il gip Luisa Turco - hanno chiesto al testimone (un maresciallo dei carabinieri) di contrasti economici fra la vittima dell'omicidio e il fratello. Pista investigativa seguita in una prima fase delle indagini e confermata in aula dal maresciallo". 

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