L'attivista Giuseppe Di Rosa scrive una lettera aperta al prefetto Nicola Diomede
La presente per portarla a conoscenza e chiederle un autorevole intervento sulla vicenda relativa al dissesto finanziario del Comune di Porto Empedocle e del relativo atto di citazione in giudizio della sezione giurisdizionale della procura regionale della corte dei conti a carico di Calogero Firetto, ed Salvatore Alesci, ritenuti ad oggi resposabili diretti o indiretti del dissesto finanziario del Comune.
Lo scrivente, in qualità di presidente del movimento civico “Mani Libere”, sente il dovere nel rispetto dei cittadini di questa città, cui manifesta il diffuso senso di indignazione collettiva, di richiedere un suo autorevole intervento atto a tutelare i cittadini agrigentini che se fossero confermate le accuse contenute nell’atto de quo, sarebbero esposti a grossissimi rischi che potrebbero produrre danni irreparabili alle casse comunali del comune di Agrigento(il Firetto oggi come risaputo amministra Agrigento ed il segretario comunale che smentiva l’evidenza oggi è stato incaricato dal Firetto al comune di Agrigento) ad attivare tutte le attività per tutelare i cittadini agrigentini che possano anche produrre la temporanea sospensione volontaria o obbligata, del sindaco Firetto fino alla definizione del procedimento che lo vede “invitato a comparire davanti alla Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale per la Regione Siciliana all’udienza fissata con apposito decreto per il giorno 28 Febbraio 2018 per “ivi sentirsi condannare al pagamento delle somme citate nel decreto stesso ed alla sanzione interdittiva e pecuniaria ai sensi dell’art. 248 CO. D.LVO 267/2000.
Tanto viene richiesto al fine, di fare chiarezza agli occhi della città e fino alla definizione della problematica in essere che se confermata sarebbe la conferma del rischio che Agrigento corre ad essere amministrata da colui che si sarebbe reso responsabile di quanto contenuto negli atti pubblici che si allegano alla presente.