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Giovedì, 25 Aprile 2024

Caso depuratore e richiesta di rinvio a giudizio per il sindaco, Martello: "Chiarirò tutto in tribunale"

L'amministratore: "Stiamo parlando di un impianto dove il Comune non c'entra nulla, ho scritto diverse lettere, abbiamo fatto più interventi per cercare di sbloccare l'attuale situazione. Non sono stato sentito dalla Procura, ho trovato un'inchiesta in corso poiché il fascicolo viene aperto nel 2012"

Fra le tante emergenze mai veramente risolte di Lampedusa c'è quella di un depuratore inesistente e pertanto mai entrato in funzione. Un impianto che - era la fine d'aprile del 2018 - venne posto sotto sequestro dalla Procura di Agrigento dopo l'attività investigativa - in materia ambientale - dei carabinieri del centro Anticrimine natura e dalla Guardia costiera. Ben 13 gli avvisi di garanzia che allora vennero notificati. Fra le ipotesi di reato contestate: inquinamento ambientale, falso, truffa, omissione d'atti d'ufficio, frode in pubbliche forniture.  

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Di recente, l'attuale sindaco delle Pelagie Totò Martello ha anche ricevuto una richiesta di rinvio a giudizio. "E' un lavoro che era stato fatto negli anni passati, il depuratore non c'è ed era stata aperta un'inchiesta - ha ricostruito, ai microfoni di AgrigentoNotizie, il sindaco Martello - . C'è un'area affidata all'assessorato regionale Acque e Rifiuti, un progetto e una gara d'appalto fatti dallo stesso assessorato, una direzione dei lavori affidati da altri e un'area consegnata, dove doveva sorgere l'impianto di depurazione, dall'assessorato - ha ricostruito Martello - . Dopo di che i lavori, l'impresa non li ha fatti, la Regione ha fatto una rescione di contratto. Ho scritto una lettera per chiedere per quale motivo dobbiamo continuare ancora a sversare a mare e mi è stato risposto che stanno provvedendo per cercare di sbloccare i lavori".

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Ma in una terra così tanto difficile, qual è quella di Lampedusa, quali sono i rapporti fra sindaco e Comune con l'autorità giudiziaria?  "Sono di rispetto, ognuno svolgendo il proprio compito. Se la Procura deve indagare è giusto che indaghi - ha dichiarato il sindaco delle Pelagie - , Io faccio il mio lavoro, dopo di che ognuno è libero di fare e controllare quello che vuole. Stiamo parlando di un impianto di depurazione dove il Comune non c'entra nulla, ho scritto diverse lettere, abbiamo fatto diversi interventi per cercare di sbloccare l'attuale situazione che è sotto gli occhi di tutti. Non sono stato sentito dalla Procura, ho trovato un'inchiesta in corso poiché il fascicolo viene aperto nel 2012, sono stato coinvolto perché ho vinto le elezioni nel 2017, ora hanno aspettato il 2021 per fare la rescissione dei contratti. Non capisco il perché di questa richiesta di rinvio a giudizio. Aspettiamo di chiarire quando saremo in tribunale".

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