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Cronaca

Testimoni di giustizia, Cutrò accusa: "Io insultato dalle forze dell'ordine"

Lo sfogo dell'imprenditore di Bivona, sottoposto, assieme alla famiglia, ad un programma speciale di protezione per aver denunciato i suoi estorsori

"A pochi mesi dalla possibile approvazione della legge di riforma del sistema di protezione a favore dei testimoni di giustizia, assistiamo impotenti alla continua confusione e mortificazione della loro dignità". Lo scrive Ignazio Cutrò, imprenditore di Bivona, sottoposto, assieme alla famiglia, ad un programma speciale di protezione per aver denunciato i suoi estorsori.

Cutrò, presidente della Associazione nazionale testimoni di giustizia, invitato a Salerno per dare la propria testimonianza di ribellione alle mafie, fa sapere che, giunto all'aeroporto di Napoli "non solo si è visto inspiegabilmente e gravemente depotenziato il servizio di scorta, ma è stato destinatario di gravi insulti da parte di un esponente delle forze di polizia che lo ha dapprima definito più volte collaboratore di giustizia e poi lo ha insultato con parole gravemente ingiuriose".

"I testimoni di giustizia - prosegue Cutrò - sono la punta di diamante nello Stato nella lotta contro le mafie, ma nonostante ciò assistiamo ancor oggi a gravi fenomeni di sotto valutazioni sulla loro sicurezza. A loro non resta che l'amara considerazione che in questo Paese chi si espone contro le mafie finisce per essere considerato solo un ingrato rompiscatole".

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