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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Demolizione del viadotto Morandi, il Fai scende in campo per il fronte del "sì"

A parlare è il vicepresidente esecutivo del Fondo per l'ambiente italiano, Marco Magnifico, il quale sostiene che l'infrastruttura sia una ferita al paesaggio

"La proposta di abbattimento del viadotto Morandi e il dibattito innescato sulla possibiità mostrano lo straordinario cambiamento di prospettiva culturale che Agrigento sta affrontando. Sarebbe un segno formidabile medicare quella ferita gigantesca alla Valle dei Templi e ad uno dei paesaggi più importanti al mondo".

Dopo le parole del'assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Tusa, adesso è il Fondo per l'ambiente italiano, attraverso il vicepresidente esecutivo Marco Magnifico, ad annunciare che la proposta di demolizione ha l'appoggio del Fai in un'ottica di recupero del pesaggio. “La prima volta che andai ad Agrigento – spiega -, per me il colpo nello stomaco fu il viadotto Morandi, non a città. Molto spesso nell’immaginario collettivo è stata utilizzata l’immagine dei palazzoni che si affacciano sulla Valle come il simbolo della cementificazione selvaggia di questo territorio. Invece per me quello che è sempre stato un pugno nello stomaco da un punto di vista estetico è stato il viadotto”. Rispetto proprio ai palazzi noti come "tolli" Magnifico apre ad una intepretazione alternativa, sostenendo che i palazzoni, "per quanto siano la testimonianza di un’epoca" in cui la fame di calcestruzzo ha aggredito la città sarebbero meno impattanti perché realizzati in modo compatto, tanto da essere visti come espressione di Pop art.

Magnifico, nell'esprimere biasimo nei confronti di chi propone di demolire, si  è comunque dimostrato fiducioso sull'individuazione di una viabilità secondaria che non interessi l'area archeologica o, almeno, non con questi modi. 

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