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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Canicattì

"Danni neurologici a causa di asfissia", genitori chiedono risarcimento da 1 milione 300 mila euro

L’Asp non è però intenzionata a pagare il risarcimento danni e, “considerato che dall’esame della documentazione sanitaria e della relazione pervenuta da Ostetricia e Ginecologia non sono emersi profili di responsabilità”, ha deciso di costituirsi in giudizio

Chiedono di dichiarare la responsabilità dei medici - del presidio ospedaliero di Canicattì - per condotta negligente, imperita e imprudente e ottenere la condanna al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale quantificato in un milione e 300 mila euro. A citare, dinanzi al tribunale di Agrigento, l’Asp sono stati i genitori di una bambina che ha riportato, dopo la nascita, gravi danni neurologici. Era il 2 marzo del 2018 quando la mamma veniva ricoverata all’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del “Barone Lombardo” dove, solo il giorno dopo, subì un parto cesareo d’urgenza, quando la neonata aveva già subito gravi danni da asfissia – è stato ricostruito negli stessi incartamenti dell’azienda sanitaria provinciale - .

Subito dopo la nascita, la piccina venne trasferita all’unità di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale del “San Giovanni di Dio” di Agrigento e poi venne ricoverata all’Utin di Palermo fino alle dimissioni con diagnosi di “encefalopatia ipossico ischemica un nato a termine, trattamento ipotermico”, riportando gravi danni neurologici.

L’Asp non è però intenzionata a pagare il risarcimento danni e, “considerato che dall’esame della documentazione sanitaria e della relazione pervenuta dall’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del presidio ospedaliero di Canicattì – scrivono -, non sono emersi profili di responsabilità a carico dei sanitari che hanno prestato le relative cure alla mamma”, ha deciso di costituirsi in giudizio. Unico e solo l’obiettivo dell’Asp: “Difendere la legittimità e la correttezza dell’operato dell’azienda sanitaria provinciale di Agrigento e ottenere il rigetto delle pretese risarcitorie”. L’incarico di difesa e rappresentanza dell’ente è stato affidato ad un avvocato esterno, prescelto fra i nominati che compongono l’elenco dei professionisti di fiducia.

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