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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

L'ex governatore Cuffaro torna in carcere per un congresso: "Riportato agli anni del dolore vissuto"

Il commissario regionale della Democrazia Cristiana nuova all'Opera a Milano per partecipare a un'iniziativa di Nessuno Tocchi Caino

"Sono rientrato in carcere dopo sei anni dalla scarcerazione per partecipare al nono congresso di Nessuno Tocchi Caino e confesso che sono stato pervaso da emozioni e sentimenti molto forti”. Lo ha detto questa mattina il commissario regionale della Democrazia Cristiana nuova, Salvatore Cuffaro, presente al carcere Opera a Milano.

“Rivedere queste alte mura contornate da filo spinato, corridoi pieni di sbarre, mi hanno riportato agli anni del dolore vissuto, anni sempre ricchi di umanità e speranza, la stessa speranza che oggi annuncia il congresso di Nessuno Tocchi Caino "Spes contra spem" che si svolge al carcere di Opera Milano. Oggi ho parlato dal palco come dirigente di Nessun Tocchi Caino, sei anni fa ascoltavo seduto in platea insieme ai miei compagni detenuti – osserva -. Sono cambiate le condizioni, oggi sono diverse ma il sogno di vivere la vita è rimasto immutato, il sogno che accompagna e che è la forza per i detenuti, quel sogno di vivere un domani nella famiglia e nella società perché questo è il senso della pena che ci consegna la nostra straordinaria Costituzione”.

“Tuttavia – prosegue - le istituzioni e spesso anche l’uomo non perdono occasione per ricordare che rimani sempre Caino, detenuto per tutta la vita. E allora dal palco ho voluto ricordare oggi che difenderemo i diritti umani. Uno Stato civile ha l’obbligo di tutelare e rispettare tutti, anche chi non ha avuto rispetto della società e dello Stato stesso commettendo degli errori. Perché lo Stato è il padre di tutti e non occorre ricordare la parabola del figliol prodigo, perché dovrebbe essere una scelta etica e non religiosa quella di un padre di proteggere i figli che hanno sbagliato. Ci sono dei doni che la vita ci ha fatto e che nessuno potrà toglierci, il dono del desiderio della libertà, il dono dell’amore, il dono dell’umanità, il dono della fede, perché questi doni tengono viva la speranza, rendono l’uomo forte e desideroso di tornare ad essere utile alla società e che gli permettono di attraversare il carcere. Questo insieme a tutti gli amici di Nessuno Tocchi Caino vogliamo ricordare agli uomini liberi e alle istituzioni di questo Paese”.

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