Crisi idrica nell'Agrigentino, la Regione punta a riaprire i pozzi Sant'Elia
Il Comune ha già manifestato la propria contrarietà, mettendo in evidenza il paradosso e la strumentalità di una emergenza anche in presenza di una delle nevicate più abbondanti degli ultimi 10 anni
Crisi idrica nell'Agrigentino. Ma anche nel Nisseno, nell'Ennese e nel Palermitano. Il dipartimento regionale Acqua e rifiuti ha convocato, nei giorni scorsi, una riunione per autorizzare la riapertura dei pozzi Sant'Elia. Una riapertura che consentirebbe la prosecuzione dell'approvvigionamento idro-potabile.
Il Comune di Santo Stefano Quisquina, a quella riunione, non ha potuto essere presente. Ed ha chiesto, visto che erano alle prese con l'emergenza neve, il rinvio a data da destinarsi.
L'amministrazione comunale ha però già manifestato la propria contrarietà all'utilizzo dei pozzi Sant'Elia, mettendo in evidenza il paradosso e la strumentalità di una emergenza idrica in presenza di una delle nevicate più abbondanti degli ultimi 10 anni. Più che la pioggia - hanno spiegato dal Comune di Santo Stefano Quisquina - sono le nevicate che rimpinguano i bacini idrogeologici e gli invasi idrici.
Santo Stefano Quisquina ha, dunque, ancora una volta, ribadito la propria, storica, posizione sulla gestione pubblica dell'acqua e sulla difesa delle preziose risorse idriche del territorio.