Cricca di Lampedusa, in aula politici e imprenditori: "De Rubeis non ci ha mai chiesto un euro"
Ancora testi della difesa al processo sulla presunta rete affaristica che avrebbe gestito appalti e lavori pubblici
Imprenditori, politici e varie figure professionali. Qualcuno è un po’ pittoresco nei modi ma il concetto è sempre lo stesso: “L’ex sindaco Bernardino De Rubeis non ci ha mai chiesto un euro per lavorare né ha fatto pressioni di altra natura”. Identica risposta quando viene chiesto loro se, invece, qualche richiesta dello stesso tenore è arrivata dall’ingegnere Giuseppe Gabriele, all’epoca dei fatti, a partire dal 2008, durante la sindacatura di De Rubeis, dirigente dell’Ufficio tecnico comunale.
Il processo alla cosiddetta “cricca” di Lampedusa, che avrebbe gestito appalti e lavori pubblici in maniera illegale in cambio di tangenti, ma anche dato vita a una serie di speculazioni illegittime grazie a una rete affaristica che coinvolgeva i vertici dell’amministrazione comunale, è proseguito ieri con l’audizione dei testi della difesa dell’ex sindaco, gli avvocati Enzo Caponnetto e Silvio Miceli.
Uno dei primi ad essere ascoltato è stato il presidente del consiglio comunale, Davide Masia, che negli anni scorsi, quando De Rubeis era a capo dell’amministrazione, era semplice consigliere.
“Essendo un giovane – ha detto rispondendo agli avvocati Caponnetto e Miceli – mi impegnai per risolvere il problema della mancanza di casa nell’isola visto che riguardava il 70 per cento dei cittadini di questa fascia anagrafica. Misi a punto un piano di edilizia convenzionata e lo sottoposi al parere del consiglio”. Quando Caponnetto gli chiede se avesse mai ricevuto richieste di denaro o pressioni, risponde con una risata di stupore: “No, non esiste proprio”. Domanda reitereata dall’avvocato Ignazio Valenza, difensore di Gabriele, con riferimento al suo cliente, e risposta identica.
L’architetto Renato Rizzo, che esercita la professione sull’isola e quindi aveva anche negli anni scosi rapporti frequenti con l’ufficio tecnico e il Comune, è ancora più esplicito: “La gestione delle pratiche è sempre stata improntata alla trasparenza”. E poi ancora l’imprenditore Giuseppe Bartolo, che si occupa di piccoli lavori edili a Lampedusa, ha aggiunto: “Non ho mai ricevuto pressioni di nessuna natura né in termini di richieste di denaro né per fare lavorare qualcuno”.
Fra le accuse, contestate dal pm Salvatore Vella in quasi novanta capi di imputazione, l’associazione a delinquere e la corruzione