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Cronaca

"Vendita illegittima di biglietti a bordo dei bus", sentenza ribaltata: licenziati due autisti

La Corte di appello dà ragione alla Tua: l'indagine interna ha portato pure a dieci richieste di rinvio a giudizio

La Corte di appello di Palermo - sezione lavoro - con due diverse sentenze ha ribaltato i verdetti del tribunale di Agrigento che aveva annullato i licenziamenti decisi dalla Tua nei confronti di due autisti. 

La vicenda risale al 2017, quando l'azienda che gestisce il trasporto pubblico locale, dopo avere incaricato un’agenzia investigativa, denunciava una serie di condotte ritenute illecite da parte di alcuni autisti consistite nella vendita a bordo di biglietti di una categoria non vendibile e nell'appropriazione delle relative somme.

Indagine interna che, peraltro, ha fatto scattare una denuncia in Procura, presentata dall'avvocato Luca Andolina, che ha portato a dieci richieste di rinvio a giudizio. Nel frattempo per tutti era scattato il licenziamento, impugnato davanti al giudice del lavoro che ha reintegrato tutti.

La Corte di appello di Palermo ha, adesso, ritenuto fondati i motivi di reclamo proposti dai difensori della Tua, gli avvocati Carlo Boursier Niutta, Valerio Scelfo e Roberto Scelfo, e ha riformato le prime due sentenze del Tribunale di Agrigento confermando il licenziamento di due autisti.

"In particolare - fa sapere la Tua con una nota - la Corte, dopo avere ascoltato le testimonianze dell’investigatore privato ha confermato, da un lato, la gravità delle condotte contestate ai lavoratori e, dall'altro, la piena legittimità dei controlli effettuati dall'azienda di trasporto tramite l’agenzia investigativa incaricata".

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