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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Centro città

Cresce il pericolo frana e il rischio sgomberi, la Chiesa organizza una fiaccolata

Sembra prendere corpo, quale forma di protesta, la consegna dei certificati elettorali. Intanto di tutti coloro che vivono o lavorano in via 25 Aprile e poi degli agrigentini che vorranno aderire per evitare che possa accadere quanto è già avvenuto nel '66

Cresce la paura. Timore che il rischio distacchi o frana possa diventare imminente. Terrore, puro, che abitazioni e attività commerciali vengano sgomberati. Sono a rischio evacuazione, infatti, - secondo il censimento del Comune - le abitazioni di 34 famiglie, per complessivi 80 agrigentini, e ben 21 attività commerciali. E c'è, naturalmente, la possibilità che via 25 Aprile venga interdetta alla circolazione stradale.

Scivola la collina della cattedrale, c'è il rischio sgomberi 

Ieri mattina, la voce dei protesta dei residenti era unica: "Ora basta. Qua si sta scherzando con il fuoco. Dobbiamo muoverci. E' arrivato il momento di scendere in piazza". Mario Aversa del movimento civico "Agrigento Punto e a Capo", già giovedì sera, aveva  proposto una silenziosa fiaccolata "pro Cattedrale".

Confesercenti: "Chi ha il potere di agire, lo faccia subito"

Una fiaccolata che - raccogliendo l'appello dell'arcivescovo Francesco Montenegro - è stata organizzata per venerdì 3, memoria liturgica di San Libertino, primo vescovo di Agrigento, dalla comunità ecclesiale. Sarà una marcia silenziosa per manifestare indignazione e per cercare di sensibilizzare chi ha compiti di responsabilità affinché si avviino azioni risolutive per la pubblica incolumità e la salvaguardia del centro storico e  di un bene, la cattedrale di Agrigento, di significativa rilevanza ecclesiale, storica e architettonica.

Picarella: "Basta silenzi, scendiamo in piazza"

La marcia inizierà alle 18 da via Imera (raduno davanti  la Caffetteria Imera) per via XXV Aprile, via Gioeni, via Plebis Rea, piazza Bibbiria,  Via Duomo per concludersi in piazza don Minzoni davanti la Cattedrale di Agrigento dove non è escluso che venga proiettato un provocatorio video - contro l'immobilismo di politici e funzionari della Regione - che ripercorre le tappe della chiusura del Duomo di Agrigento.

IL VIDEO. Montenegro si scaglia contro politici e funzionari della Regione

La Chiesa dunque torna platealmente in piazza. Ieri sembrava prendere corpo, per richiamare l'attenzione dei politici, anche un'altra protesta: la consegna dei certificati elettorali. Intanto di tutti coloro che vivono o lavorano in via 25 Aprile - che sono appunto a rischio sgombero - e poi di tutti gli agrigentini che vorranno aderire per evitare che possa accadere quanto è già avvenuto nel '66.

Firetto: "Soluzioni subito, non c'è più tempo"

"Se l'emergenza collina e cattedrale continua a rimanere confinata tra le quattro mura cittadine - ha detto ieri Mario Aversa del comitato "Agrigento Punto e a Capo" - assisteremo davvero al provvedimento di chiusura della sottostante via 25 Aprile e all'ordinanza di sgombero dei residenti. Il cardinale Montenegro dovrebbe coinvolgere tutte le parrocchie della Diocesi e dare vita ad una fiaccolata "Pro Cattedrale"". Un'idea che, poche ore dopo, ieri pomeriggio appunto, aveva già preso corpo. "Siamo convinti che si possano utilizzare, in via eccezionale, i fondi dell'otto per mille della Cei anche per il consolidamento del colle. Intanto utilizzarli come anticipazione - spiegava Aversa - in attesa che qualcuno, dalla Regione, si svegli veramente. Sappiamo benissimo che i fondi dell'otto per mille servono per la manutenzione della chiese sparse in tutto l'Agrigentino, ma ad Agrigento c'è una priorità, c'è un'emergenza: si rischia il crollo, l'evacuazione di residenze e attività commerciali e la chiusura di una strada strategica qual è quella di via 25 Aprile".

La Protezione civile non può intervenire 
 

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