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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Covid, "La terza dose di vaccino non è urgente"

L'Agenzia europea per i medicinali (Ema): "Necessaria per le persone con un sistema immunitario gravemente indebolito"

Terza dose di vaccino anti covid sì o no? Sulla base delle prove attuali, non è urgente per i soggetti che hanno già completato la vaccinazione contro il coronavirus, vista l'efficacia e la protezione garantita dai vaccini. È la posizione che l'Ema, l'agenzia europea del farmaco, ha illustrato oggi con una nota sul proprio sito. "Non c'è necessità urgente di somministrare la dose 'booster' dei vaccini ai soggetti pienamente vaccinati secondo un report tecnico diffuso ieri dall'European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc). Il report evidenzia anche che le dosi supplementari dovrebbero essere già prese in considerazione per persone con il sistema immunitario gravemente indebolito", si legge.

Ema: "La terza dose di vaccino non è urgente"

L'Ema spiega che l'evidenza sull'efficacia dei vaccini e sulla durata della protezione mostra che tutti i vaccini autorizzati nell'Ue sono attualmente in grado di fornire un'alta protezione contro il Covid-19 in relazione al ricovero in ospedale, alla malattia grave e alla morte, mentre nell'Ue ancora un adulto su tre - tra gli over 18 anni - non è completamente vaccinato. "In questa situazione, la priorità ora dovrebbe essere la vaccinazione di tutti gli individui che ancora non hanno completato il ciclo di vaccinazione raccomandato", afferma l'agenzia, evidenziando che "è anche cruciale continuare ad applicare misure" di distanziamento fisico, curare l'igiene delle mani, utilizzare le mascherine "dove necessario, in particolare negli ambienti ad alto rischio" dove sono presenti pazienti che rischiano di ammalarsi in forma grave.

L'Ema, inoltre, sottolinea che "è importante distinguere tra le dosi 'booster' per le persone con normale sistema immunitario e dosi supplementari per coloro che hanno un sistema immunitario indebolito. Alcuni studi indicano che una dose supplementare di vaccino può migliorare la risposta immunitaria nei soggetti immunodepressi, come coloro che hanno subìto un trapianto d'organo e che hanno avuto un'iniziale risposta bassa alla vaccinazione. In questi casi, l'opzione di somministrare una dose supplementare dovrebbe essere considerata già ora".

La valutazione relativa alla terza dose potrebbe essere estesa, "come misura precauzionale", "ai soggetti fragili più anziani", in particolare "agli ospiti delle Rsa". L'agenzia "sta attualmente valutando i dati sulle dosi aggiuntive e considererà se gli aggiornamenti alle informazioni sul prodotto siano appropriati". L'Ema valuterà anche i dati sulle dosi di richiamo. Mentre l'agenzia europea per i medicinali valuta i dati rilevanti, gli Stati membri dell'Ue "possono prendere in considerazione piani preparatori per la somministrazione di richiami e dosi supplementari". Quindi, il messaggio per i singoli Stati è che "devono prepararsi a eventuali modifiche dei loro programmi di vaccinazione qualora si notasse una diminuzione sostanziale dell'efficacia del vaccino in uno o più gruppi di popolazione".

Moderna chiede l'ok per la terza dose

Intanto Moderna prevede di presentare nei prossini giorni i dati relativi alla terza dose del vaccino anti Covid-19 all'ente regolatorio dei farmaci degli Stati Uniti, la Food and Drug Administration (Fda), a quello europeo (Ema) e a quelli di altri Paesi di tutto il mondo, per ottenere l'autorizzazione. I risultati "mostrano una robusta risposta degli anticorpi contro la variante Delta", ha sottolineato l'amministratore delegato di Moderna, Stephane Bancel.

Il ministro della Salute Roberto Speranza nelle scorse ore ha spiegato che "i nostri scienziati sono al lavoro, una terza dose di vaccino sarà probabile, noi le dosi già le abbiamo quindi appena la comunità scientifica ci darà informazioni nette, noi saremo pronti". Dovranno riceverla prima i fragili, gli anziani, e poi tutti gli altri? "È una valutazione da fare anche questa - ha argomentato Speranza -. Probabilmente bisognerà partire da coloro che hanno maggiore fragilità, penso a chi ha maggiori problemi di salute e a chi è stato vaccinato prima. Valuteremo se estendere a persone più giovani, è una valutazione che deve essere compiuta".

fonte Today.it

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