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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Covid, dipendente Asp disabile chiede esenzione vaccino ma rischia la sospensione dal lavoro: parlamentari scrivono a Speranza

L’uomo è privo di gambe dalla nascita. L’appello del gruppo parlamentare Misto: “Non è un no-vax ma una persona spaventata dalle possibili conseguenze che la somministrazione del siero potrebbe avere sul suo stato di salute già precario”

I deputati Yana Ehm, Doriana Sarli, Simona Suriano e Guia Termini e i senatori Vriginia La Mura, Matteo Mantero e Paola Nugnes hanno scritto una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza per sostenere la causa di un dipendente disabile dell’Asp di Agrigento, privo di gambe dalla nascita a causa del talidomide (un farmaco usato negli anni Cinquanta e Sessanta, somministrato alle donne in gravidanza come sedativo, poi ritirato dal commercio perchè causa di gravi alterazioni per i neonati). L'uomo aveva rivolto un appello alle istituzioni italiane chiedendo il differimento dell'obbligo di vaccinazione contro il Covid. 

"Non è un no-vax - scrivono i parlamentari nella missiva indirizzata a Speranza - ma un uomo spaventato dalle possibili conseguenze che la somministrazione del vaccino potrebbe avere sul suo stato di salute già precario. Infatt,i nella sua lettera, ha esplicitamente chiesto evidenze scientifiche che escludano ogni relazione causale tra la dispensazione del farmaco e il peggioramento delle sue condizioni”. Per questo motivo i parlamentari del gruppo Misto chiedono di rivedere l'obbligo vaccinale per alcune categorie fragili.

“Inoltre - aggiungo i parlamentari - a causa del decreto che ha esteso l’ambito di applicazione del certificato verde nei luoghi di lavoro, questo cittadino rischia non solo di essere sospeso, perdendo stipendio e altri diritti pensionistici, ma di pagare la sanzione prevista per chi non è vaccinato. Vogliamo che la storia di quest’uomo, di cui omettiamo il nome per questione di privacy, diventi un caso su cui riflettere per una possibile revisione della disciplina dell’obbligo vaccinale nei casi di portatori di handicap in conseguenza dell’assunzione di farmaci. La tutela della salute e, nel caso specifico della storia, della dignità umana legata al lavoro, non possono rischiare di essere travolte dalle conseguenze di un’azione trasversale come l’obbligo vaccinale”.

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