Covid, Zappia preoccupato dai tamponi non comunicati: "Il 50% della popolazione potrebbe essere positiva"
Il commissario non nasconde il timore che molti cittadini non stiano avviando le dovute procedure di quarantena e invita alla prudenza e alla responsabilità
E' solo una previsione, anzi, più che altro un timore, che appare però molto fondato: ad oggi quasi la metà della popolazione della nostra provincia potrebbe essere affetta, o essere guarita di recente, dall'Omicron 5. Ad azzardare questa ipotesi, nel consueto punto settimanale, è stato il commissario dell'Asp Mario Zappia.
"Ad oggi - ha spiegato - il numero di tamponi effettuati dalle istituzioni ci restituisce un numero del 50% dei positivi e sono i dati ufficiali, ma quanti sono quelli fatti a casa e non vengono comunicati? Quanti sono i positivi che oggi circolano per strada e non lo sappiamo? Certamente non possiamo avere un dato esatto, ma se l'incidenza è la stessa dei test realizzati da noi, possiamo dire che oggi più della metà della popolazione o è positiva o lo è stata in questi giorni".
Anche se, in larga maggioranza, Omicron 5 presenta dei sintomi anche abbastanza evidenti e rari sono i casi di contagio asintomatico, il timore delle istituzioni sanitarie è che ci sia chi non abbia rispettato le regole soprattutto per quanto riguarda l'isolamento.
Per questo Zappia invita tutti i cittadini alla massima collaborazione e cautela, ma anche ad utilizzare le mascherine in ogni occasione possibile per scongiurare il rischio di un contagio. Andando ai dati, con una media di 1300 casi al giorno, a risentire dell'ondata sono ovviamente anche le strutture sanitarie. Questo non solo perché ci sono oggi alcuni reparti depotenziati a causa della presenza di medici e infermieri in quarantena perché positivi, ma anche perché sono cresciuti i ricoveri.
Un aumento che non è (fortunatamente) paragonabile alla crescita dei contagi, ma che è comunque significativo soprattutto per quanto riguarda i soggetti pluripatologici o anziani.
"Fortunatamente la terza dose del vaccino sta aiutando molti a non finire in ospedale - spiega Zappia - ma i ricoveri ad oggi sono comunque preoccupanti: si sta infatti riempendo anche la seconda ala del reparto Covid dell'ospedale di Ribera e crescono anche i soggetti in terapia intensiva".