"Costretti a bastonate a guidare il barcone carico di immigrati", due assolti
Il giudice dell'udienza preliminare Alfonso Malato ha scagionato due presunti scafisti. Alcuni testi avevano confermato la loro versione: "Conducevano l'imbarcazione perché obbligati e picchiati"
"Il fatto è stato commesso in presenza di una causa di giustificazione dello stato di necessità": con questa motivazione il gup del tribunale di Agrigento, Alfonso Malato, ha assolto due presunti scafisti accusati di avere trasportato a Lampedusa 120 migranti. L'imbarcazione in difficoltà fu soccorsa dalla nave della Organizzazione non governativa "Juventa".
I due imputati, di nazionalità tunisina, difesi dagli avvocati Giuseppe Contato e Salvatore Di Sciacca, sono stati subito scarcerati. Il loro arresto era scattato il 20 agosto, diciotto giorni dopo lo sbarco.
Anche il pubblico ministero Silvia Baldi, dopo che quattro testimoni, durante l'incidente probatorio, hanno raccontato di aver visto "i due uomini che guidavano l'imbarcazione ma solo perchè minacciati e picchiati", aveva chiesto l'assoluzione.
