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Cronaca

Coronavirus, la ripartenza lenta della giustizia: ecco il provvedimento della "fase 2"

Confermate le anticipazioni dei giorni scorsi: tribunale quasi fermo per tutto il mese, poi si farà qualcosa in più

"Per una graduale ripresa delle attività appare congruo individuare un periodo, fino al 31 maggio, per consentire un adattamento e recupero di funzionalità alla struttura amministrativa oltre che per avere la materiale disponibilità di attrezzature e strumenti di protezione necessari programmando per tale periodo un ampliamento limitatamente al settore civile".

Dopo aver limato tutti i dettagli, il presidente del tribunale Pietro Maria Falcone, di intesa con il procuratore Luigi Patronaggio e, dopo una serie di colloqui col commissario dell'Ordine degli avvocati Silvio Miceli, ha varato il nuovo provvedimento che definisce tutti gli aspetti organizzativi della "fase 2" della giustizia che decorre, da martedì, giorno successivo a quello fissato dal governo per la fine del "lockdown della giustizia". La ripartenza, almeno per l'intero mese, sarà molto lenta. Pressoché nulla nel penale. 


Smart working anche per i giudici con l'impegno di recuperare il tempo perduto

Anche l'accesso dei magistrati "sarà limitato allo svolgimento di attività giudiziarie che non possano essere svolte da remoto e al deposito di motivazioni e provvedimenti". Arriva, però, l'impegno di recuperare il tempo perduto con la previsione di "smaltire le ferie arretrate entro il mese di giugno per assicurare una pronta e proficua ripresa dell'attività giudiziaria dopo il superamento dell'attuale emergenza". 

Sospesa la pubblicità delle udienze, saranno fissati orari rigidi

L'obbligo, a pena di nullità, di pubblicità delle udienze sarà sospeso facendo riferimento a un articolo del codice di procedura penale che lo prevede quando "la pubblicità può nuocere alla pubblica igiene". In tutta la nazione ci si sta muovendo con questa impostazione e non pare esserci rischio di futuri ricorsi o contenziosi. Le venti o trenta udienze fissate "alle 9 e seguenti", contemporaneamente, per un lungo periodo saranno un ricordo. Per evitare assembramenti saranno fissati i procedimenti a orari precisi. 

Il penale resta "chiuso", il civile riparte col freno tirato

Nel dettaglio, a partire da martedì, nel settore civile saranno trattati i procedimenti urgenti trattati finora, quelli che richiedono la presenza delle sole parti, quelli che si possono trattare da remoto e - a partire dal primo giugno – anche quelli di separazione ma solo su richiesta delle parti. In pratica solo le comparizioni dei coniugi per la separazione dovranno svolgersi di presenza, nel rispetto del distanziamento. Le udienze saranno, in ogni caso, numericamente ridotte. Penale, in pratica, fermo fino al primo giugno. Dal mese prossimo spazio a qualche udienza in più in alcuni casi: cause con imputati detenuti, processi ultratriennali, procedimenti ai danni “fasce deboli” (stalking, violenze sessuali ecc.), rischio prescrizione oppure udienze per discussione, prime comparizioni e misure di prevenzione. Quando non vi sarà il consenso alla celebrazione in remoto (obbligatoria per decreto solo quando non sono previste istruttoria o discussioni) il giudice potrà rinviare anche a settembre.

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