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Cronaca

Regioni in zona gialla, la Sicilia rischia più di tutte: potrebbe finirci dal 23 agosto

Come stanno le cose in attesa del monitoraggio di venerdì, che potrebbe portare le prime restrizioni dopo un lungo periodo di "zona bianca nazionale"

La Sicilia rischia più di tutte: la zona gialla secondo molti è inevitabile dal 23 agosto 2021. In bilico c'è anche la Sardegna. Dubbi anche per la Calabria, che dovrebbe però fino a fine mese restare in zona bianca. 

In Italia aumentano i ricoveri per Covid 19, e di conseguenza i cambi di colore delle regioni non possono sorprendere. La Sicilia per numero di nuovi casi è la prima in Italia. I parametri per il passaggio di colore sono tre: il tasso di occupazione sia di terapie intensive sia di reparti ordinari deve oltrepassare rispettivamente il 10% e 15%,ma non basta. Per entrare in una fascia con maggiori restrizioni anche l’incidenza settimanale dei contagi deve essere superiore ai 50 casi ogni centomila abitanti. 

L'incidenza in Sicilia e Sardegna è ben oltre la soglia, quindi gli occhi sono tutti puntati sugli ospedali. La Regione Sicilia, non da oggi, sta cercando di evitare maggiori restrizioni aumentando i posti letto disponibili e proprio la volatilità di questo dato rende difficile fare previsioni. Per quanto riguarda il resto dell’Italia, le terapie intensive sono in crescita anche in altre 8 regioni con il balzo della Calabria che tocca il 7% (+3%) e si attesta al 14% per le aree mediche. Sotto soglia, per ora.

A decidere, venerdì, saranno i componenti della cabina di monitoraggio dell'Iss. Eventuali cambi di colore saranno poi certificati dalle circolari del ministero della Salute. Nei mesi scorsi per il calcolo delle percentuali di occupazione dei posti letto, si considerava quasi sempre il dato del martedì: ma è una prassi, non una regola. In vista del monitoraggio di venerdì prossimo, la Cabina di Regia potrebbe decidere di valutare dati di 24-48 ore prima o dopo. Un po' più di trasparenza non guasterebbe di certo.


Le regioni in zona bianca in cui i dati peggiorano

Sicilia, Sardegna e Calabria sono le regioni in situazione maggiormente critica per ospedalizzazioni, le Province autonome di Trento e Bolzano male per i contagi anche se non soffrono per i ricoveri. Esclusa la Sardegna, occupano tutte gli ultimi quattro posti per copertura vaccinale.

A commentare i dati, facendo il punto della situazione, è il matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'Mauro Picone' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). "La Sicilia, assieme alla soglia dei ricoveri ordinari (15%), oltrepassa anche quella del 10% delle terapie intensive ieri, martedì, giorno a cui fa riferimento per le ospedalizzazioni il Cts nella riunione del venerdì. Quindi venerdì 20 agosto la Sicilia dovrebbe essere giudicata zona gialla, con entrata in vigore lunedì 23 agosto. I positivi hanno finito di frenare la crescita circa 15 giorni fa e ora aumentano in modo lineare con un incremento tra la settimana scorsa e la precedente del 35% circa", riferisce Sebastiani all'Ansa.

In Sardegna, "scende in un giorno di due punti percentuali l'occupazione delle terapie intensive, dall' 11.2 al 9.2% passando sotto la soglia del 10%, mentre i posti ordinari occupati da pazienti Covid-19 sono al 10% e continuano da sei settimane la crescita esponenziale degli incrementi, e, secondo le previsioni, dovrebbero oltrepassare la soglia del 15% tra il 24 e il 28 agosto - ragiona Sebastiani - I dati sui positivi mostrano che, dopo essere rimasta per due settimane su un plateau, nella settimana scorsa la Sardegna non è scesa, ma ha anzi subito un lieve aumento dei positivi seppure inferiore al 5%". Con le nuove regole, la Sardegna rischia a fine mese la zona gialla con "solo" una ventina di ricoverati nelle terapie intensive. 

Non è tutto. Come vanno le cose nelle altre regioni? Su i contagi in Calabria, continua la sua analisi dell'esperto Cnr, "con un aumento tra la settimana scorsa e quella precedente del 40% circa, ma con segni di frenata della crescita. Le terapie intensive sono al 6% ma in rapida crescita negli ultimi sette giorni, i reparti ordinari crescono linearmente e sono al 14% un punto percentuale sotto la soglia critica".

Occhi puntati anche sulla Provincia Autonoma di Bolzano, che dopo essere rimasta su un plateau per circa 3 settimane, ha subito un aumento di circa il 75% del valore dell'incidenza di positivi nella settimana scorsa. L'occupazione delle terapie intensive è all'1% e tra il 4 e il 5% quella dei posti ordinari seppure in accelerazione. La Provincia Autonoma di Trento, dopo aver raggiunto il massimo 25 giorni fa circa, ha interrotto il calo dei contagi 14 giorni fa e da allora cresce in modo lineare con un aumento tra la settimana scorsa rispetto alla precedente di circa il 40%. Tranquilla comunque la situazione dal punto di vista sanitario con occupazione in terapia intensiva inferiore al 2.5% e al 4% nei reparti ordinari, seppure in crescita lineare. Senza superamento della soglia di carico ospedaliero, non si finisce mai in zona gialla.

I parametri della zona gialla

Con le ultime misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19, l'esecutivo ha elaborato nuovi criteri per la "colorazione" delle regioni. L'incidenza dei contagi resta in vigore, ma non sarà più il criterio guida per la scelta delle colorazioni (bianca, gialla, arancione, rossa) che fanno scattare le restrizioni. Dall'entrata in vigore del decreto (venerdì 6 agosto 2021), i due parametri principali saranno:

  • il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19;
  • il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19.

Le regioni restano in zona bianca se: 

  • L'incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive
  • Qualora si verifichi un'incidenza superiore a 50 casi per 100.000 abitanti, la regione resta in zona bianca se si verifica una delle due condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 15 per cento oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 10 per cento.

Da zona bianca a gialla. E' necessario che si verifichino alcune condizioni perché una regione passi alla colorazione gialla:

  • L'incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti a condizione che il tasso di occupazione dei posti letto in area medica sia superiore al 15 per cento e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 sia superiore al 10 per cento
  • Qualora si verifichi un'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti, la regione resta in zona gialla (e non slitta in arancione) se si verificano una delle due condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 30 per cento; oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 20 per cento.

Cosa cambia in zona gialla

In zona gialla non è prevista la reintroduzione del coprifuoco, mentre ritorna l'obbligo di indossare mascherina anche all'aperto. Variano anche le regole per i ristoranti, che però non dovranno affatto chiudere: in zona bianca il limite di persone sedute allo stesso tavolo è di sei al chiuso, mentre all’aperto le tavolate sono libere; in zona gialla, invece, la soglia è di quattro persone, sia per i tavoli all’interno dei locali ma anche fuori. Niente limitazioni in ogni caso agli spostamenti all'interno della Regione o tra una Regione e l'altra. 

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