Emergenza sbarchi a Lampedusa, il vice sindaco Lucia (Lega) al Governo Meloni: “Questa non è accoglienza”
Altro sit-in di protesta contro l'attuale sistema di gestione dei flussi migratori. Gli isolani vogliono essere sicuri che non vengano sbarcate attrezzature e tende da montare nell'ex base Loran
Lampedusa è scesa in strada e al porto commerciale dicendo "no" a nuove strutture d'accoglienza per migranti. Si sono riunite un migliaio di persone tra cui molte donne anche con bambini piccoli. Gli isolani sono intenzionati a restare al porto fino a quando non arriverà, e poi ripartirà, il traghetto di linea per sincerarsi che non vengano sbarcate attrezzature e tende da montare nell'ex base Loran. La polizia, con il vice questore Roberto Cilona che sarà a capo del nascente commissariato, ha chiesto al vice sindaco Attilio Lucia, che era in testa al corteo, di richiamare tutti alla massima prudenza. Sul molo non ci sono i parapetti e si vogliono evitare incidenti. Nella parte più alta sono stati schierati finanzieri e poliziotti.
Rientra la protesta a Lampedusa, il questore Ricifari agli isolani: "Le tende sono per noi, non ci saranno nuovi hotspot"
"Le tende non devono essere montate perché fare un nuovo 'carcere' a Ponente significa condannare l'isola di Lampedusa definitivamente - ha detto Giacomo Sferlazzo del movimento politico-culturale Mediterraneo Pelagie - . Vogliamo che l'isola venga svuotata e bypassata" - è tornato a ribadire le richieste già fatte in mattinata durante il sit-in sotto il Municipio - . "Stanno martirizzando l'isola - ha detto, invece, il vice sindaco Lucia - . Questa non è accoglienza, questo è un business di carne umana. E' da 9 mesi che chiediamo 2 navi per accogliere i migranti e bypassare Lampedusa. Domani ci sarà la premier e ne parleremo di presenza".