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Consorzio universitario, il Cda prova ad allungarsi il mandato: la Camera di commercio fa ricorso

Al centro di tutto la profonda revisione dello statuto che, tra le altre cose, l'estensione da tre a cinque anni della carica di componente del consiglio di amministrazione: esattamente fino al 2025

Non si placa la polemica interna all'Ecua, Empedocle consorzio universitario di Agrigento in merito al cambiamento - di fatto unilaterale - dello statuto attuato lo scorso 8 marzo dal Comune di Agrigento.

Come Agrigentonotizie.it aveva raccontato, infatti, nei giorni scorsi il presidente Nenè Mangiacavallo aveva proposto di revocare in autotutela un verbale di assemblea dei soci contenente un nuovo statuto concordato dal Comune (unico presente) e dai vertici dello stesso Ecua (presente il vicepresidente Giovanni Di Maida) ma senza la presenza della Camera di commercio, che è l'altro socio fondatore, per quanto di minoranza.

Era stato il commissario dell'ente camerale a chiedere l'annullamento di quanto determinato, evidenziando irregolarità nella notifica e nella convocazione della seduta. Indicazioni che i revisori dei conti dell'università avevano accolto, spingendo adesso Mangiacavallo ad un'azione cautelativa che però, da sola, serve a poco. Il deliberato, infatti, dovrà essere poi ratificato dall'Assemblea dei soci, organismo che è stato adesso convocato per il prossimo 26 aprile.

Così la Camera di Commercio ha deciso di prendere oltre che "carta e penna" anche le cosiddette "carte bollate" e ha dato incarico ad un legale per impugnare il provvedimento di revisione dello statuto, che, tra le altre cose, attribuisce al Comune di Agrigento - togliendolo proprio all'ente camerale - la possibilità di nominare il presidente dei revisori dei conti.

Il nodo principale, tuttavia, è la decisione di rendere quinquennali, invece che triennali, i ruoli di componente del Cda, agendo anche in modo retroattivo: così facendo l'attuale governance, in scadenza a giugno 2023, arriverà agevolmente a metà 2025. Un anno non uguale a tutti gli altri per Agrigento, dato che sarà quello della Capitale della Cultura.

Non sarà sfuggito come Ecua abbia avuto un ruolo di primissimo piano nel progetto di candidatura e, tra le altre cose, il nuovo statuto sembra ampliare le competenze dell'università in modo da consentirle di gestire in prima persona parte delle iniziative che verranno realizzate - anche - con il milione di euro messo a disposizione dallo Stato.

Insomma, saranno mesi "caldi". 

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