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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro città / Piazza Luigi Pirandello

Agrigento, cosa succede? Un Consiglio, troppe domande

Il Consiglio comunale di giovedì sera ha lasciato spazio ad allusioni non indifferenti. Ad infittire il mistero è stata anche la "grande disponibilità" (!) di tutti i consiglieri di attendere fino a mezzanotte inoltrata l'arrivo in aula della visura camerale riguardante la ditta "Li.Co. srl". Cosa hanno voluto dire i consiglieri?

L'impressione è che non tutti abbiano capito cosa sia successo e cosa potrebbe accadere nei prossimi giorni al Comune di Agrigento. Di certo c'è che il Consiglio comunale di giovedì sera, durato quasi otto ore, ha lasciato spazio a misteri e allusioni non da poco.

Perché i consiglieri hanno fortemente voluto discutere (e poi bocciare) il piano costruttivo di contrada Palmentelle-Fontanelle, tanto da arrivare a proporre l'occupazione dell'aula in caso di mancata discussione? Perché mancava un documento nella proposta di delibera arrivata dall'Ufficio tecnico al Consiglio comunale e perché i consiglieri hanno chiesto con veemenza al dirigente Giuseppe Principato e all'architetto Campanella di recarsi negli uffici (nonostante l'ora) per cercare quella visura camerale riguardante la ditta "Li.Co. srl" che avrebbe dovuto costruire il complesso di 154 alloggi? C'era qualche nome di particolare interesse tra i soci della ditta? E perché il consigliere Mallia ha tirato fuori soltanto in quella seduta la questione riguardante le valutazioni economiche sul valore di quei terreni di contrada Palmentelle? Cosa avrà voluto dire il consigliere Gerlando Gibilaro quando ha dichiarato in aula che "il piano costruttivo è stato approvato nel 2008, mentre il Prg nel 2009. E, a quanto pare, le due cose non hanno dialogato"?

Domande che giovedì sera non hanno trovato risposte, ma che hanno portato alla luce quello che sembra essere uno strano quadro - ancora annebbiato - in materia di concessioni edilizie ad Agrigento. L'animata discussione in aula Sollano si è svolta, tra l'altro, poche ore dopo il blitz del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo in persona, che ha sequestrato proprio i faldoni contenenti tutti i documenti sul Piano regolatore generale del Comune di Agrigento.

I consiglieri comunali, con un'unione forse mai messa in campo prima, sembrano aver voluto condurre una vera e propria strategia di contrattacco dopo lo scandalo Commissioni, arrivando anche ad alludere ad una "regia occulta" dietro la manifestazione che ha portato in piazza più di mille cittadini.

Il piano costruttivo di contrada Palmentelle, bocciato giovedì notte dall'aula con 16 voti su 18 presenti, è stato l'unico che la Procura della Repubblica ha lasciato negli uffici del Comune. A differenza di Prg e prescrizioni esecutive, che la Digos della Questura di Agrigento ha interamente sequestrato. E se da un lato i magistrati di via Mazzini sono intenzionati a far luce sulla possibile associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, dall'altro i consiglieri di aula Sollano sembrano aver voluto mandare un chiaro messaggio contro i precedenti amministratori.

A mettere sempre più legna sul fuoco sono stati, infatti, alcuni interventi dei consiglieri giovedì notte. Come quello di Michele Mallia (Perché questi elaborati in Consiglio comunale? Il Comune di Agrigento è dotato di un ufficio espropriazioni? E' stato attivato? Cosa deve approvare questo Consiglio? Un piano costruttivo già approvato nel 2008? O c'è altro? In queste case andrebbero ad abitare 980 persone. Quindi non è in linea con le norme previste dal Piano regolatore), di Giuseppe Di Rosa (Bisogna comunque andare al voto. Altrimenti occupo l'aula. Questo Consiglio deve trattare questa delibera. Dopodiché faremo sapere alla città quali poteri forti ruotano attorno a tutto ciò. La città deve sapere. Non è possibile che le delibere arrivino così in Consiglio, incomplete e con documenti mancanti) o di Gianluca Urso, che ha chiesto chiarimenti sull'eventuale responsabilità del Comune in caso di richiesta di risarcimento da parte dei proprietari dei terreni che sarebbero stati espropriati (poi non esclusa dal dirigente Inzalaco).

Ma ad infittire il mistero di questo attacco frontale è stata anche la "grande disponibilità" (!) di tutti i consiglieri di attendere fino a mezzanotte inoltrata l'arrivo in aula della visura camerale riguardante la ditta "Li.Co. srl" (costruttrice dei 154 alloggi in contrada Palmentelle) che il dirigente dell'Utc Principato aveva detto di non aver trovato agli atti e che il consigliere Di Rosa ha reperito per vie private. Il documento è stato letto in aula dall'architetto Campanella, che ha elencato i nomi dei soci, tra cui quello di Angelo Messina, che inizialmente sembrava essere lo zio dell'ex consigliere ed ex assessore comunale Francesco Messina, circostanza poi smentita dallo stesso ex componente della giunta Zambuto.

A questo punto ci sarebbe da chiedersi se esiste un collegamento tra il sequestro del Prg da parte della Procura e il contestuale sequestro delle lettere di dimissioni di tre consiglieri comunali, tra cui proprio quella Francesco Messina.

Salvo inaspettati provvedimenti dell'autorità giudiziaria, bisognerà attendere giovedì prossimo - quando il Consiglio comunale tornerà a riunirsi - per capirne di più. Per voce di Giuseppe Di Rosa, infatti, i consiglieri comunali hanno fatto sapere che si dimetteranno durante la prossima seduta.

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