La consegna di cocaina bloccata dalla squadra mobile, giudizio abbreviato per i tre imputati
Il trentunne Angelo Infantino, insieme ai palermitani Giampiero Capaci, 38 anni, e Giuseppe Giappone, 28 anni, era stato arrestato dalla polizia dopo la cessione di oltre 50 grammi di droga
Giudizio abbreviato per i tre imputati, arrestati dalla squadra mobile il 27 maggio dell'anno scorso dopo una consegna di oltre 50 grammi di cocaina bloccata dalla squadra mobile nel centro storico di Agrigento.
Si tratta di Angelo Infantino, 31 anni, di Agrigento, e dei palermitani Giampiero Capaci, 39 anni, e Giuseppe Giappone, 29 anni. I difensori, gli avvocati Davide Casà, Salvatore Bruccoleri e Rossana Vella, hanno chiesto di definire il processo "allo stato degli atti", ovvero senza altre prove oltre quelle raccolte nella fase delle indagini preliminari. L'eventuale condanna sarà ridotta di un terzo. Il gup Francesco Provenzano, dopo avere incardinato il procedimento, ha rinviato all'udienza del 10 giugno per le conclusioni.
I tre arrestati sono stati bloccati dopo la consegna della droga, fatta dai palermitani all'agrigentino nei pressi della via Garibaldi, che avrebbe fruttato circa 3mila euro. I poliziotti della squadra mobile, sulla base di alcune informazioni confidenziali, avevano appreso che i due corrieri palermitani sarebbero venuti in auto per fare delle consegne di droga in città. Fra i destinatari era stato indicato proprio Infantino e un magazzino da lui utilizzato.
Gli agenti, dopo avere seguito a distanza la consegna della droga, con relativo e contestuale pagamento con denaro contante, hanno atteso che i palermitani si allontanassero e hanno bloccato tutti.
Infantino ha sostenuto di avere acquistato la droga per uso personale mentre Capaci, pregiudicato come Infantino, ha cercato di scagionare Giappone dicendo che era all'oscuro di tutto e che si trovava con lui per caso in quanto gli aveva chiesto un passaggio per recuperare un'auto in panne a Catania.
Il gip Stefano Zammuto aveva applicato il carcere per Capaci, i domiciliari per Infantino e l'obbligo di dimora per Giappone. Misura alla quale Infantino era sottoposto fino a pochi giorni fa. Il gup Provenzano, con il parere favorevole del pubblico ministero che non si era opposto alla richiesta del difensore, ha disposto la riduzione della misura cautelare, sostituendo gli arresti domiciliari con l'obbligo di dimora e la prescrizione di non uscire dalla propria abitazione dalle 20 alle 7.