
Cono Galipò
Immagini choc a Lampedusa, l'ad del Cpsa: "E' stata una messinscena"
Cono Galipò, che respinge le accuse circa comportamenti disumani nei confronti dei migranti, ribadisce che sono stati gli stessi profughi a denudarsi perché stanchi delle lunghe procedure connesse al trattamento sanitario
"Nella relazione inviata alla Prefettura di Agrigento spieghiamo in modo dettagliato qual è il protocollo che è stato seguito". A parlare è Cono Galipò, amministratore delegato della "Lampedusa accoglienza", la cooperativa che gestisce il Centro di primo soccorso e accoglienza di Lampedusa. Galipò, intervistato dall'Ansa, interviene dopo le immagini "choc" che hanno innescato la polemica circa i metodi utilizzati per disinfettare i migranti che potrebbero essere affetti da scabbia.
Galipò, che respinge le accuse circa comportamenti disumani nei confronti dei migranti, ribadisce che sono stati gli stessi profughi a denudarsi perché stanchi delle lunghe procedure connesse al trattamento sanitario.
"Alcune criticità - ammette il responsabile - ci sono, ma sono legate alla situazione della struttura. Quando abbiamo preso in gestione il Centro, il primo giugno del 2007, la stampa lo ha definito 'un albergo a quattro stelle'. Oggi ci accusano invece del contrario. Certamente ci sono alcune carenze strutturali che vanno risolte, ma di sicuro non è un lager".
Galipò difende infine "il lavoro svolto con professionalità" all'interno del Centro da una cinquantina di operatori tra medici, infermieri, psicologi e mediatori culturali.