La confusione gestionale fra Girgenti Acque e Hydortecne, il prefetto Caputo aveva visto lungo
Nell'interdittiva antimafia dell'aprile del 2019, l'allora esponente di Governo tracciò in maniera chiara ed esaustiva - sulla base di un rapporto della Dia - le dinamiche societarie
"La 'confusione' gestionale fra Girgenti Acque e Hydortecne trova ampia conferma nelle motivazioni espresse dal prefetto di Agrigento Dario Caputo nella certificazione antimafia interdittiva, emessa l'otto aprile del 2019 nei confronti della Hydortecne. Nel provvedimento sono tracciate in maniera chiara ed esaustiva le dinamiche societarie della Hydortecne che dimostrano che la società sin dalla data della costituzione è stata controllata da Marco Campione". Lo scrive la Procura della Repubblica di Agrigento, richiamando con forza quell'interdittiva antimafia, nel provvedimento di fermo - per otto degli indagati - che è stato eseguito ieri dalla Dia, dai carabinieri e dalla Guardia di finanza.
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"... Non ininfluente al riguardo è la circostanza, chiaramente evidenziata nel rapporto della Dia, che la società gestisce le attività finanziarie attraverso un conto corrente intestato alla Hydortecne per il quale, per un certo periodo, è risultato delegato ad operare lo stesso Marco Campione. Né, sotto altro profilo, può essere trascurato l'ulteriore forte collegamento tra le due società, dato dalla circostanza per cui molti componenti del consiglio di amministrazione della S.r.l. sono stati anche consiglieri di amministrazione di Girgenti Acque S.p.A.” - scriveva il prefetto Dario Caputo - .
Nel provvedimento interdittivo antimafia, il prefetto di Agrigento citava anche le informazioni fornite dai commissari straordinari della società Girgenti Acque (già colpita di analoga certificazione antimafia interdittiva il 19 novembre del 2018) i quali dichiaravano che: "...in forza del contratto di rete del 2015, sono stati conferiti a Hydortecne numerosissimi compiti operativi afferenti alla gestione del servizio idrico integrato che l'allora Ato di Agrigento aveva affidato, nell'anno 2007, a Girgenti Acque. Tali compiti, quindi, sono stati a loro volta oggetto di successivo affidamento diretto ad altri soggetti, al di fuori delle procedure selettive proprie degli organismi di diritto pubblico (categoria cui deve pacificamente ascriversi la concessionaria Girgenti Acque S.p.A.)" ed ancora "...il fine primario del collegamento societario possa essere stato quello di concretizzare non soltanto un meccanismo "sub-concessorio", vietato dalla concessione del 2007 tra l'allora Ato di Agrigento e Girgenti Acque S.p.A., ma anche l'elusione delle norme sul subappalto e sulle relative autorizzazioni, nel tentativo di superare qualsivoglia, ipotetica contestazione sull'utilizzo in house delle imprese socie della concessionaria...”.
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In merito all'organico, il provvedimento prefettizio è arrivato alle stesse conclusioni delle consulenze tecniche disposte dai pm e delle relazioni ispettive dei funzionari dell’Inps. Scrive il prefetto Caputo, nella vertificazione antimafia interdittiva a carico di Hydortecne: "...Il personale di Hydortecne - in forza di un vincolo di "co-datorialità" introdotto, con apposita convenzione fra le due parti, in virtù del contratto di rete del 2015 — è legato direttamente alla concessionaria, la quale, in concreto e mensilmente, eroga anche la provvista per le retribuzioni ed accessori. Di fatto, molte attività vengono espletate dal personale delle due società in modo integrato e spesso indistinguibile, per operatività svolta negli stessi luoghi, con gli stessi scopi ed i medesimi effetti. Né può omettersi la circostanza che le due aziende, consapevoli della eccedenza del personale complessivamente in forze alle due compagini sociali, abbiano avviato nel 2018 un procedimento congiunto di licenziamento basato sulla redazione di elenchi ufficiali che hanno accolto tutti i lavoratori, senza distinzione di provenienza, a cui sono conseguiti, nel mese di agosto 2018, numero 31 licenziamenti di cui 9 riferibili a Girgenti Acque e 22 alla controllata...".
"Gli artifici contabili"
La Hydortecne - secondo la Procura - "è stata utilizzata anche per attuare una serie reiterata di artifici contabili, in concorso e nell'interesse della controllante Girgenti Acque in modo da contribuire a occultarne le gravi irregolarità contabili e le falsità nelle comunicazioni sociali. Ad esempio, la Hydortecne, nell’esercizio 2014, ha provveduto alla sostituzione di 18 fatture per un totale di 2.664.135,22 euro, concorrendo, a dissimulare costi di esercizio in luogo di costi capitalizzati della Girgenti Acque". Per la Procura di Agrigento - Luigi Patronaggio in testa e per l'aggiunto Salvatore Vella - si è configurata l'ipotesi di reato di falso in bilancio.
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"Le inadempienze alla convenzione"
"Girgenti Acque di Marco Campione ha creato e utilizzato Hydortecne per dissimulare una serie di fatti posti in essere dalla Girgenti Acque che erano vere e proprie inadempienze alla convenzione - scrive la Procura di Agrigento, rifacendosi sulla consulenza tecnica precedentemente disposta - . Le inadempienze alla convenzione, scaturite da condotte concorrenti della Girgenti Acque e della Hydortecne possono essere individuate nel mancato rispetto delle previsioni di assunzione del personale; nel non avere osservato e non avere fatto osservare tutte le disposizioni in materia di assicurazioni sociali e previdenziali e di assunzioni obbligatorie; nel non avere applicato tutte le norme contenute nei Ccnl di categoria del settore Idrico; nel non avere osservato e fatto osservare tutte le vigenti norme; nel non avere assunto il personale individuato nel PIANO entro 12 mesi dalla sottoscrizione della convenzione, previo espletamento di forme adeguate di pubblicizzazione dei termini e delle modalità di trasferimento; nell'avere fornito false comunicazioni all'Ato circa il personale assunto e non avere rispettato le previsioni della convenzione; nella verificata 'confusione' circa la gestione degli acquisti fra la società controllata e la società controllante".