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Cronaca

"Operazione Cicogna": impresa da record, al via le indagini sul fondale sottomarino

Il progetto si pone come obiettivo il recupero, il restauro e l'esposizione del modello Fiat BR20 inabissato da settant'anni tra le acque di Agrigento e Porto Empedocle. E il Comune di Agrigento?

"In Italia non è mai stata effettuato un recupero a mare di questo genere e inoltre sarebbe l'unico BR20 recuperato al mondo". E' con queste parole, che sembrano delineare un'impresa da record, che Angelo Rizzo, ideatore del progetto, ha oggi introdotto quella che è stata denominata l’operazione "Cicogna". E' un progetto work in progress che si pone come obiettivo il recupero, il restauro e l’esposizione del modello Fiat BR20 inabissato da settant’anni tra le acque di Agrigento e Porto Empedocle. La Fondazione AGireinsieme dell'imprenditore della Moncada energy group, Salvatore Moncada, rappresenta la parte attiva del progetto, appoggiata dall'amministrazione comunale del sindaco di Porto Empedocle Calogero Firetto e dalla Soprintendenza del Mare. 

E il Comune di Agrigento? A questa domanda Moncada mette subito le mani avanti e, sorridendo in conferenza stampa, dice di non voler creare polemica in periodo di campagna elettorale tra due esponenti dello stesso partito. Sviando il punto della domanda, ossia in che misura il Comune di Agrigento si è interessato al progetto, l'imprenditore afferma che è a Porto Empedocle che esiste già un museo del mare e dunque a goderne non sarebbe Agrigento.
 
Le primissime fasi dell'operazione sono attualmente in corso: la ditta Geonautics, specializzata nei rilievi geofisici marini, si è infatti offerta di svolgere indagini sul fondale sottomarino e sul relitto stesso. “Il BR20 si trova su un suolo sabbioso con alghe incrostanti, un’ala e la cabina si trovano sotto la sabbia, occorre stabile quanto si deve scavare”, dice Alfonso Riccardo Analfino, amministratore unico della Geonautics, cercando di rendere un’idea sul come si sta indagando in questa prima fase preliminare. “Si spera che il recupero possa avvenire nel giro di poco tempo”, afferma Moncada, ma i tempi e soprattutto i costi dell’operazione, che si presume essere elevati, sono ancora tutti da vedere.“Il relitto potrebbe essere recuperato anche nel giro di un anno”, dice Analfino,  mettendo in evidenza che tra i fattori che vanno a influire sull’intervento sono anche le condizioni meteo. 
 
Una volta recuperato il relitto, occorrerà collocarlo in vasche di desalinizzazione, procedere con il restauro e realizzare un’apposita area all’interno della Torre Carlo V in cui verrà esposto in maniera permanente il relitto. Non si tratta dunque di un’impresa semplice. “Contiamo sull’aiuto di tutti - afferma Moncada -. L’aspetto considerevole della vicenda è che si è creata spontaneamente una collaborazione a titolo gratuito di imprese e studiosi, tra cui storici ed esperti”. “Una leggenda su cui si è fantasticato per anni, potrebbe adesso essere recuperata e diventare fonte di reddito”, dice Firetto. 
 
Il
 
IL MODELLO. Il Fiat BR20, detto “Cicogna”, progettato da Celestino Rosatelli nel 1936 e rimasto in produzione fino a 1943, rappresenta il bombardiere tipo della Regia Aeronautica durante la Seconda guerra mondiale. E’ un monoplano ad ala bassa a struttura metallica con rivestimento misto di alluminio e tela, lungo circa 16 metri, alto 4, con una apertura alare di quasi 22 metri.  Non si sa ancora molto del suo trascorso, finito tragicamente: il recupero del bombardiere porterà alla luce un pezzo di storia. 
 
(dbr)
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