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Cronaca

Aspirante poliziotto penitenziario escluso per limiti di età, fa ricorso al Tar e viene riammesso

I giudici: "Va considerato il periodo di svolgimento del servizio militare"

Candidato al concorso per la polizia penitenziaria, inizialmente escluso per superamento dei limiti di età, fa ricorso al Tar e viene ammesso. G.A., 30 anni, agrigentino, aveva partecipato alla selezione per 754 allievi agenti del Corpo nel marzo scorso, evidenziando di avere svolto in precedenza servizio militare in qualità di volontario in ferma prefissata. In un secondo momento, dopo la correzione della prova scritta, che il giovane svolgeva regolarmente a luglio, venivano pubblicati gli esiti che attestavano il superamento della prova con la possibilità, quindi, di svolgere le ulteriori prove di carattere psico-fisico e attitudinale.

Nonostante questo, però, il 26 settembre il ministero della Giustizia gli notificava un decreto di espulsione perché, a dire dell’Amministrazione, il giovane non risultava in possesso del requisito anagrafico previsto dal bando di concorso, avendo compiuto e quindi superato il ventottesimo anno di età. Il candidato, allora, proponeva ricorso davanti al Tar Lazio, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Gatto, per l’annullamento, previa sospensione, del provvedimento di esclusione.

In particolare i legali sostenevano l’illegittimità del provvedimento di esclusione, in quanto il limite di età previsto testualmente dal bando (28 anni) avrebbe dovuto essere innalzato, ai sensi del codice dell’ordinamento militare, di un periodo "pari all'effettivo servizio militare prestato in precedenza", ovvero in 31 anni, in quanto il giovane agrigentino poteva vantare ben tre anni di servizio militare volontario. I giudici hanno accolto il ricorso e sospeso il provvedimento. 

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