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Martedì, 23 Aprile 2024
L'inchiesta

Concorsi truccati, la lettera del rettore: "L'ateneo è sano, ma certe procedure vanno riviste"

Massimo Midiri, dopo l'inchiesta che ha portato all'arresto del professore Gaspare Gulotta, spiega di avere piena fiducia nella magistratura". Ammette che occorre "ridurre l'attuale discrezionalità assoluta dei dipartimenti nella formazione delle commissioni". Il Policlinico: "Assicureremo gli interventi ai pazienti in attesa"

Il nostro ateneo costituisce un organismo sano, rispettoso della legalità e del principio della valorizzazione del merito", è uno dei passaggi di una lettera aperta ai docenti, agli studenti a tutto il personale impiegato nell'università del rettore Massimo Midiri, dopo il terremoto giudiziario che ha sconvolto il Policlinico e che ha consentito alla Procura di scoprire almeno 5 concorsi i cui esiti sarebbero stati truccati. "Sono state introdotte nuove regole concorsuali" per favorire il merito, spiega Midiri, "ma ne servono altre per ridurre l'attuale discrezionalità assoluta dei dipartimenti nella formazione delle commissioni di concorso".

"Abbiamo appreso, con sgomento e dispiacere - scrive il rettore - la notizia dell'indagine che coinvolge alcuni colleghi dell'ateneo e che riguarda certe vicende concorsuali, pur incrociate, per uno degli indagati, con altri aspetti del tutto estranei al contesto universitario. Siamo assolutamente fiduciosi nella capacità del nostro sistema giudiziario e della magistratura di potere ricostruire, anche attraverso il necessario sforzo di contestualizzazione dei dialoghi oggetto di intercettazione, il reale andamento dei fatti avvenuti e di riuscire ad accertare le responsabilità di ciascuno dei soggetti coinvolti. Abbiamo tuttavia, in questo frangente, il dovere di rivendicare con convinzione che il nostro ateneo costituisce un organismo sano, rispettoso della legalità e del principio della valorizzazione del merito. In questi anni - afferma Midiri - grazie al lavoro indefesso di numerosi colleghi docenti e amministrativi, si sono svolte innumerevoli procedure concorsuali, nelle quali la comunità accademica palermitana ha sempre perseguito la correttezza amministrativa, con la ferma aspirazione che venisse sempre individuato il candidato maggiormente qualificato allo svolgimento dei ruoli messi a bando. In un contesto così articolato e diversificato, può purtroppo accadere che qualche comportamento illecito sfugga al controllo delle pur numerose e attente verifiche interne e siamo pertanto grati alla magistratura inquirente per gli opportuni interventi a salvaguardia della legalità".

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Midiri sostiene poi che "è nostro compito, pur nella netta distinzione tra responsabilità individuali ed eventuali difetti di sistema, cogliere occasioni, come quella davanti cui oggi siamo posti, per analizzare il sistema nella sua interezza e rafforzare la nostra capacità di farlo muovere nell'ambito della più rigorosa e inflessibile legalità e correttezza. In questa analisi si ritiene oggi necessario riservare la massima attenzione ai processi posti sotto la responsabilità dei ruoli apicali delle singole discipline e strutture dipartimentali, responsabili dell'avvio e dello svolgimento dei concorsi. Di fronte a questo contesto, la nuova governance si è immediatamente assunta la responsabilità di intervenire con modifiche radicali del Regolamento per le chiamate dei docenti, nel quale si sono introdotte due fasi programmatorie, una triennale e una annuale, aperte per la prima volta all'intera comunità accademica dei dipartimenti. Ciò nella convinzione che ogni dibattito e confronto che si svolga alla luce del sole e con trasparenza riesca a risolvere, in chiave anticipatoria e nell'alveo sicuro della correttezza, l'inevitabile tensione tra interessi individuali e punti di vista  differenti".

"Siamo pienamente consapevoli, peraltro, che, come più volte segnalato anche dal ministro, il sistema concorsuale italiano richiede importanti modifiche - sottolinea il rettore nella sua lettera - in quanto contiene al suo interno alcuni nodi irrisolti, che richiedono spesso un difficile equilibrio tra scelte autonome della singola sede, inevitabilmente orientate al potenziamento delle linee di ricerca presenti, e procedure concorsuali che necessitano della massima apertura ad immissioni di nuove competenze dall'esterno. Su questo importante tema, proprio in queste settimane, il nostro ateneo, insieme ad altri tra cui quello di Bologna, ha appena introdotto nuove regole concorsuali tendenti a contemperare nel modo migliore la valutazione oggettiva dei curricula dei candidati con le prospettive di sviluppo strategico dei singoli dipartimenti e atenei. L’obiettivo principale di tale riforma è stato quello di permettere ai dipartimenti, cui la legge affida la responsabilità del reclutamento del personale docente, di attrarre candidati scientificamente meritevoli e il cui curriculum si concili anche al meglio con le specifiche esigenze didattiche e di ricerca e le strategie di sviluppo dell'ateneo".

Ma, come scrice ancora Midiri "a queste nuove regole ritengo se ne debbano aggiungere altre, che è intendimento di questa governance proporre nel più breve tempo possibile alla discussione della comunità accademica, per ridurre l’attuale discrezionalità assoluta dei Dipartimenti nella formazione delle commissioni di concorso. Le procedure concorsuali dovranno sempre più assicurare la massima trasparenza, con dipartimenti che siano case di vetro, nella consapevolezza della straordinaria responsabilità che il sistema della ricerca e dell'alta formazione assumono nei confronti della collettività".

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"Per concludere - scrive il rettore - con un richiamo alla vicenda giudiziaria che ha ispirato questa nota, di cui ho sentito immediato il bisogno di condividere con voi il contenuto, dobbiamo adesso attendere con pazienza e serenità gli esiti di un procedimento che, purtroppo, sarà lungo e complesso. Ai colleghi coinvolti, chiamati ad affrontare un periodo estremamente doloroso dal punto di vista umano e personale, continueremo a riservare - senza deflettere dalla ferma e inappellabile condanna di eventuali comportamenti criminosi che la magistratura dovesse infine accertare, e fermi restando i provvedimenti che già nell'immediato l'ateneo sta adottando nei loro confronti - il rispetto e la vicinanza che i contesti umani e le lunghe consuetudini di collaborazione trascorsi richiedono e impongono, nel pieno rispetto del principio ineludibile della presunzione di innocenza".

Stamattina anche il commissario straordinario del Policlinico, Alessandro Caltagirone, che ha incontrato proprio il rettore, ha fatto sapere che "ho ritenuto giusto avere prima un confronto con il rettore e intervenire solo dopo aver letto gli atti, di cui ho preso visione stamattina. Fondamentale che sia fatta chiarezza sulla posizione degli operatori sanitari coinvolti. Ho condiviso con il professor Midiri che è evidente come la nostra priorità, su cui stiamo già lavorando, sia quella di assicurare ai pazienti in attesa di interventi chirurgici la continuità assistenziale. Confidiamo nell’operato della magistratura a cui garantiamo la massima collaborazione e, per quanto di nostra competenza, faremo tutto ciò che è possibile affinché i pazienti non risentano di quanto accaduto e possano continuare a contare su tutte le cure e i trattamenti necessari".  

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