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Giovedì, 28 Marzo 2024
Giustizia amministrativa / Lampedusa e Linosa

Concessione edilizia prima data e poi annullata, il proprietario si rivolge al Cga e “salva” la sua casa dalla demolizione

Il Comune aveva prima dato il via libera per poi fare marcia indietro in autotutela. Dopo un primo ricorso rigettato al Tar, l’uomo ha avuto ragione proponendo appello

A Lampedusa il Comune prima rilascia una concessione edilizia per la costruzione di un immobile a piano terra e piano seminterrato e poi la annulla in autotutela 14 anni dopo a seguito di un esposto da parte della proprietaria del terreno confinante. Il proprietario dell’immobile si è rivolto al Tar proponendo ricorso, poi rigettato, proseguendo la sua battaglia davanti al Consiglio di giustizia amministrativa che gli ha dato ragione “salvando”, di fatto, l’immobile dalla demolizione. 

Dopo il rigetto del ricorso da parte del Tar, che lo dichiarava inammissibile in accoglimento dell’eccezione della vicina di casa intervenuta nel giudizio, l’uomo si è rivolto agli avvocati Girolamo Rubino, Vincenzo Airò e Mario Fallica per promuovere appello e chiedere la sospensione della sentenza del Tar.

In particolare il collegio ha ribadito l’ammissibilità del ricorso introduttivo del giudizio ed hanno censurato l’operato del Comune di Lampedusa sotto il profilo della violazione di legge, avendo l’ente adottato il provvedimento di annullamento in contrasto con i principi che regolano il potere di autotutela ed in contrasto con l’interpretazione delle norme che regolano le distanze dei confini seguita anche in casi analoghi.

Il Consiglio di giustizia Amministrativa, ritenendo fondate le tesi formulate dagli avvocati, in prima istanza ha accolto la domanda di sospensione della sentenza appellata e dell’ordine di demolizione.

Il Cga ha poi accolto l’appello ritenendo, tuttavia, al fine di non saltare un grado di giudizio, di rinviare gli atti nuovamente al Tar, il quale si era limitato ad una pronuncia di rito e non era mai entrato nel merito della vicenda. Il Tar, superate le questioni sull’ammissibilità del ricorso, per effetto del pronunciamento del Cga, esaminando per la prima volta il ricorso nel merito lo ha respinto ritenendolo infondato. A questo punto il proprietario dell’immobile, ivolgendosi nuovamente ai propri avvocati, ha proposto un nuovo appello ribadendo l’illegittimità e l’erroneità dell’operato del Comune di Lampedusa sotto diversi profili.

Il Cga, pronunciandosi nuovamente in sede cautelare, ha accolto la domanda di sospensione della sentenza appellata. Inoltre, con tale pronunciamento, il Cga ha ritenuto indispensabile chiedere al Comune di Lampedusa e Linosa ulteriori chiarimenti in ordine al proprio operato ed alla prassi amministrativa seguita per casi analoghi a quello per il quale è controversia.

Per effetto di tale decisione il soggetto che ha fatto ricorso ritorna ad essere il legittimo proprietario del fabbricato che risulta legittimato dalla concessione edilizia rilasciata nel 2000.

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