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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Querelle con i "Ragazzi della Trinacria", l'associazione: "Mai firmato nessun protocollo"

Nelle scorse settimane il Comune aveva annunciato un passo indietro nei rapporti con i volontari, i quali però ricostruiscono una vicenda diversa

Il Comune fa un passo indietro rispetto ad ogni collaborazione con i "Ragazzi della Trinacria" dopo il caos scaturito dall'intervento di manutenzione di un bunker in località Cannatello, l'associazione ne fa uno avanti e precisa: mai firmato alcun accordo formale con l'Ente.

A rilanciare l'importante informazione, che ha un valore burocratico e non solo, è lo stesso profilo Facebook dei volontari che, pochi giorni fa, ha precisato: "Una parte dell'opinione pubblica si é chiesta se fosse stato firmato un protocollo d'intesa fra comune e associazione e se fosse stato previsto un accordo economico a favore di quest'ultima. Tra i punti previsti dal protocollo d'intesa da noi presentato - scrivono - era da concordare un rimborso delle spese affrontate per un minimo di 48 eventi annuali (1 a settimana per 5/6 ore con una presenza media di 8/10 persone)".

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La proposta, tuttavia, è stata rigettata dal Comune, che invece, dicono i volontari, ha proposto un accordo senza alcun rimborso. "Considerato che fino a quel giorno tramite l'aiuto di privati cittadini che mediavano con il Comune, ricevevamo almeno la benzina per gli attrezzi, qualche attrezzo e il loro impegno nel trovare un mezzo e un magazzino il problema é stato sorvolato - precisano i volontari -. Tuttavia questa realtà finì ben presto". Insomma, dopo le foto di rito, nessun aiuto per chi si faceva carico di garantire un decoro urbano che pure era già coperto dalle tasse dei cittadini.

E infine, la "rivelazione":  il protocollo d'intesa presentato dal Comune (a titolo gratuito) pur essendo stato approvato dalla giunta comunale - concludono - non é mai stato firmato né dal presidente dell'associazione né dal sindaco quindi non aveva nessuna validità giuridica".

Quindi, a questo punto gli interrogativi sono diversi: se non esisteva alcun protocollo d'intesa, come dicono i volontari, a che titolo questi hanno potuto agire sul patrimonio verde della città? E inoltre, se così è, perchè il Comune ritiene che il protocollo sia tanto vigente ed efficace da aver ritenuto necessario rescinderlo per una presunta violazione delle regole in esso contenuto?

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