"Fondi per i bisognosi spesi per acquistare suv e pc", Codacons presenta esposto
Secondo l'associazione gli importi sono stati spesi in modo quantomeno non oculato: il Comune pronto a chiarire
Le battute ormai si sprecano, e molte celano un'amara ironia: "Suv sfavillanti per aiutare i più bisognosi?". A pochi giorni da quando Codacons ha annunciato che il Comune di Agrigento aveva speso 131mila euro di fondi stanziati per bonus alle famiglie (e non spesi per assenza di domande) per l'acquisto di 4 suv e 9 pc portatili, in città divampa la polemica.
Un incendio "sotto traccia" in realtà, perché al momento si protesta sui social e nessun operatore politico nelle sedi destinate a ciò ha fatto registrare un "segno di vita". Ad intervenire, sui social, è stato ad esempio il deputato Michele Sodano, che commentando la vicenda ha detto: "Sindaco Francesco Miccichè, oltre a essere una delle più discutibili azioni da parte dell'amministrazione, a tutti gli effetti questa spesa è uno schiaffo alle fasce più deboli della città e ai tanti ragazzi che, attraverso questi fondi, avrebbero potuto avere un riscatto sociale. Non ci siamo".
A tornare sul tema è ancora una volta Codacons, che ha inviato una nota tra gli altri al Ministero competente, ma anche alla Corte dei Conti e alla Procura di Agrigento, sostenendo che queste somme siano state sostanzialmente "distratte" dal loro scopo principale.
"Non ci sono dubbi - scrive il vicepresidente Giuseppe Di Rosa - un contributo destinato alle famiglie bisognose agrigentine, elargito in piena pandemia dalla presidenza del consiglio dei ministri nel mese di giugno, viene portato a spesa solo a pochi giorni dalla fine dell’anno e viene utilizzato per scopi non certo previsti nel bando del Ministero. Acquistare 4 suv e 9 Notebook simbolo di benessere, per giunta con 1 solo impiegato nel ruolo di autista non riteniamo sia il modo giusto per mostrare interesse verso le fasce deboli". Lo stesso Codacons ha inoltre chiesto un consiglio comunale straordinario e aperto sul tema.
La risposta del Comune, pare, arriverà a breve attraverso una nota stampa e forse anche con l'indizione di una conferenza stampa. La versione dell'Ente è che le somme non spese per mancata partecipazione all'avviso da parte delle famiglie (la domanda sottesa è però: perché nessuno o quasi ha partecipato?) potevano essere utilizzate per l'acquisto di beni non deperibili, e si è quindi provveduto in tal senso solo allo scopo di non lasciare sfuggire i finanziamenti comprando quello che era disponibile sul momento. Tutto, ovviamente, con l'avallo del Ministero che sarebbe stato informato in tal senso anche perché, va chiarito -ed è parte dellla polemica - queste auto dovrebbero essere destinate alle attività di trasporto dei bambini bisognosi nel contesto dei progetti a loro dedicati, così come i pc dovrebbero essere destinati alle associazioni che si occupano di attività caritative.
La questione, però, potrebbe non essere finita qui.