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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Naro

“Laurea conseguita irregolarmente”, commercialista rischia di non potere esercitare la professione: il Cga le dà ragione

L’Università degli studi di Palermo aveva contestato l’illegittimità del titolo di studio per presunte irregolarità negli statini e nei verbali relativi ad alcuni esami. Definitivamente respinto il ricorso presentato dall'ateneo

Dopo aver conseguito il diploma di laurea e avviato l’attività di commercialista, l’Università degli studi di Palermo le aveva contestato l’illegittimità del titolo di studio per presunte irregolarità negli statini e nei verbali relativi ad alcuni esami. La commercialista, che svolge la propria attività a Naro, ha così rischiato di non poter più esercitare la professione. Ma alla fine il Consiglio di giustizia amministrativa le ha dato ragione confermando la piena validità del suo diploma di laurea conseguito presso l’ateneo palermitano.

La diatriba giudiziaria era entrata nel vivo nel novembre 2018, quando il Tar Palermo aveva accolto il ricorso proposto dalla commercialista, assistita dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, al fine di ottenere l’annullamento dei provvedimenti con i quali l’Università di Palermo le aveva annullato, appunto, dopo diversi anni dal suo conseguimento, il diploma di laurea.

Il Tar aveva infatti ravvisato l’assenza di una approfondita istruttoria necessaria per poter adottare un così grave provvedimento. 

Dopo tale decisione, l’Università di Palermo aveva fatto ricorso in appello ribadendo la completezza dell’attività istruttoria, evidenziando le anomalie riscontrate nei documenti universitari relativi alla posizione della dottoressa e, in particolare, agli esami a suo tempo sostenuti.

La commercialista, in appello, ha prodotto, tra l’altro, anche le dichiarazioni del professore all’epoca titolare della materia oggetto di contestazione, attestanti l’avvenuto svolgimento degli esami.

Adesso il Consiglio di giustizia amministrativa, confermando la sentenza resa dal Tar, ha respinto il ricorso presentato dall’Università degli Studi di Palermo.

In particolare, il Cga., richiamando le difese formulate in giudizio dagli avvocati Rubino e Impiduglia ed il materiale probatorio prodotto a supporto, ha riconosciuto l’evidente carenza d’istruttoria anche sotto il profilo della omessa audizione tanto dei professori delle relative commissioni d’esame - neppure identificati – quanto dei funzionari dell’Università addetti alla redazione e alla conservazione dei verbali.

Ora la commercialista di Naro potrà regolarmente continuare ad esercitare la professione, non potendo più esser messa in discussione la legittimità del suo titolo di studio.

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