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Cronaca Comitini

Scoperto stabilimento dolciario abusivo, sequestrati generi alimentari scaduti e mal conservati: un arresto

I carabinieri hanno bloccato tonnellate di prodotti scaduti o con etichettatura non conforme e hanno arrestato il titolare, un 67enne, per furto aggravato: opificio e casa venivano riforniti abusivamente di energia elettrica

Hanno scoperto uno stabilimento dolciario abusivo. Il proprietario, S. C. di 67 anni, è stato arrestato.

I carabinieri erano alla ricerca, da qualche tempo, di chi piazzava prodotti di bar e pasticceria, nella zona tra Comitini ed Aragona, con prezzi che danneggiavano la concorrenza, già provata dai devastanti effetti della pandemia da Covid-19. L'attività investigativa ha portato, lo scorso giovedì, i militari dell'Arma della stazione di Comitini e quelli del centro Anticrimine natura di Agrigento, coadiuvati dal quelli del Nor della compagnia di Canicattì, in contrada Balataliscia – Pozzillo a Comitini. E' stato scoperto - hanno ufficialmente ricostruito dal comando provinciale dell'Arma di Agrigento - uno stabilimento industriale dolciario abusivo in piena attività, uno stabilimento dove ci si stava preparando per le imminenti festività natalizie.

Appello dei carabinieri ai commercianti: "Restituiteci quello che avete comprato"

"Nell’opificio, protetto alla vista da un’abitazione rurale, i carabinieri hanno sorpreso S. C. intento, con la propria famiglia, nella produzione di generi alimentari per bar e pasticceria - scrive il comando provinciale dell'Arma - . Nel corso delle operazioni, durate l’intera giornata e svolte con l’ausilio del personale dell’Asp, è stato accertato che lo stabilimento, sviluppato su una grande superficie e munito di celle frigorifere e forno industriale, benché iscritto nel registro delle imprese, era sconosciuto alle autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni igienico-sanitarie; gli addetti erano privi di autorizzazione igienico-sanitaria alla produzione di alimenti destinati al consumo o ne avevano una scaduta di validità ormai da tempo. Nelle 3 celle frigorifere dell’opificio era contenuti - ricostruisce sempre il comando provinciale dell'Arma - prodotti alimentari non tracciati, prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione (alimenti cotti e crudi conservati in maniera promiscua e riposti in contenitori non idonei), prodotti alimentari scaduti e prodotti alimentari con etichettatura non conforme o incompleta o inesatta, per un peso complessivo di oltre 3 tonnellate e mezza, pronti per la commercializzazione. Nel magazzino delle derrate da destinare alla preparazione degli alimenti, oltre a 4 tonnellate di riso, erano stivati prodotti alimentari scaduti per un peso complessivo di 131 chilogrammi. Nonostante la mancanza delle autorizzazioni, l’azienda custodiva la documentazione della cospicua filiera di bar e pasticcerie rifornite".

Per tutti questi motivi, il titolare è stato denunciato alla Procura di Agrigento. Le ipotesi di reato contestate - secondo quanto rendono noto i carabinieri - sono: frode nell’esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine e avere detenuto alimenti in cattivo stato di conservazione. Lo stabilimento, con tutto il suo contenuto -  che per la parte degli alimenti già pronti per lo smercio ha un valore stimato di circa 35.000 euro - è stato sequestrato. È in corso la quantificazione delle sanzioni amministrative che verranno elevate dalle autorità competenti in materia sanitaria.

I carabinieri hanno scoperto che lo stabilimento industriale si riforniva abusivamente di energia elettrica: i militari, coadiuvati da personale dell'Enel, hanno scovato il sistema di cavi interrati realizzato - viene ufficializzato dagli investigatori - dal titolare dell’azienda per collegare il sito produttivo e l’annessa abitazione direttamente alla rete elettrica posta lungo la strada che attraversa la contrada. Ed è per il furto aggravato di corrente elettrica che l'uomo è stato arrestato in flagranza. Al termine dell’udienza di convalida, svoltasi davanti al Gip del tribunale di Agrigento, all'indagato è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione 3 volte alla settimana alla polizia giudiziaria.

Le indagini proseguono per identificare tutti gli appartenenti alla filiera servita dallo stabilimento abusivo e recuperare il prodotto alimentare già distribuito e privo dei requisiti di sicurezza per il consumatore. 

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