Collegio dei Filippini, l'assessore: "Dipinti preziosi minacciati dall'umidità"
Ad oggi, dice l'Amministrazione, la gestione della struttura provoca una perdita di 200mila euro annue, ma anche la maggioranza boccia la proposta di esternalizzazione
Non solo non fa incassare nulla o quasi, ma rappresenta una vera emorragia di risorse economiche per il Comune, e i beni custoditi al suo interno - preziosissimi e che meriterebbero ben altre possibilità - sono persino a rischio a causa della mancanza di manutenzione della struttura.
L'ex Collegio dei Filippini, oggi chiuso per interventi di recupero e manutenzione stava per diventare privato. O almeno, si sarebbe dovuto avviare un percorso per l'affidamento a terzi che però il Consiglio comunale ha fermato con una votazione che ha, tra le altre cose, demolito in pochi secondi la maggioranza del sindaco Franco Miccichè.
La proposta era chiara: cercare qualcuno a cui far gestire la struttura, perché la stessa oggi è sottoutilizzata e rappresenta un costo significativo per l'ente. I numeri sono inseriti in una relazione allegata alla proposta inviata al Consiglio comunale: l'Ente perde per strada oltre 200mila euro l'anno a causa della gestione, incassandone tra i 5 e i 12mila euro annui, con un costo del personale che va dai 190mila euro ai 221mila euro e con i matrimoni svolti nella struttura che sono la principale voce di incasso.
"E' un bene che stiamo perdendo - ha detto al Consiglio l'assessore Costantino Ciulla in aula -. Voi dovreste conoscere e sicuramente conoscete queste cose.. del muro che entra l'umidità (sic!) e rischia di distruggere dei quadri di valore inestimabile".
Il bene adesso quindi resterà all'Ente, ma per farne cosa? Una delle contestazioni rivolte alla proposta era soprattutto l'assenza di un reale progetto complessivo in cui inserire non solo il Filippini, ma anche gli altri beni museali del comune che comunque, non se la passano benissimo.
Questo in attesa che si completino prima o poi i lavori del museo civico di piazza Pirandello, che sarebbero dovuti terminare anni fa, ma sembrano gravati da una maledizione egizia particolarmente duratura.