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Cronaca

Colle e cattedrale a rischio crollo, Musumeci a "Le Iene": "Datemi 90 giorni"

I soldi per fare il bando europeo e cercare gli esperti che dovranno realizzare il progetto per tamponare il dissesto idrogeologico del costone di San Gerlando ci sono. Fondi che, però, per dei cavilli burocratici non possono essere trasferiti alla Protezione civile regionale

Novanta giorni. È il tempo che ha chiesto a "Le Iene" il neo presidente della Regione Nello Musumeci:  "Una novantina di giorni me li dovete dare per non fare brutta figura con i cittadini e con voi. Se riesco - ha detto - a risolvere il problema prima sarò io stesso a invitarvi. Novanta giorni!". Parole,  pronunciate in maniera pacata, che ieri sera hanno fatto tornare a soffiare il vento della fiducia e della speranza su Agrigento. Una città ormai disillusa che troppe volte, nel corso del tempo, è stata presa in giro. E non soltanto per l'emergenza colle e cattedrale di San Gerlando.

Nello Musumeci è stato eletto appena lo scorso 5 novembre. Il suo Esecutivo è operativo da pochi giorni. Eppure per fare rimettere in moto la "macchina" che dovrebbe salvare il colle, la "mamma malata" (come la chiama l'arcivescovo di Agrigento  ndr) e naturalmente tutte le abitazioni e gli esercizi commerciali che sorgono a valle, lungo via 25 Aprile, ha chiesto 90 giorni. E proprio questo dettaglio: l'indicazione di un termine preciso ha, subito, rispolverato speranza e fiducia.

La cattedrale si è abbassata di circa 10 centimetri. "Una situazione preoccupante" - ha dichiarato ai microfoni de "Le Iene" don Giuseppe Pontillo - . Secondo quanto è emerso dal servizio della "iena" agrigentina Silvio Schembri, sarebbe in corso un rimbalzo di competenze fra l'assessorato regionale Territorio e Ambiente e la Protezione civile regionale.

I soldi per fare il bando europeo e cercare gli esperti che dovranno realizzare il progetto per tamponare il dissesto idrogeologico del colle di San Gerlando ci sono. E ci sono da tempo ormai. Ma si tratta di fondi che non sono nella disponibilità - non sono mai stati stornati dall'assessorato Territorio e Ambiente - della Protezione civile. Per il bando europeo servono un milione ed 800 mila euro. Somma che dovrebbe essere sottratta - secondo gli annunci fatti dagli ormai passati amministratori regionali - dai 5 milioni di euro deliberati dalla giunta regionale del 24 luglio del 2012. Soldi che fino allo scorso 20 settembre sono stati, ancora una volta, richiesti dalla  Protezione  civile  regionale all'assessorato. Il 9 ottobre scorso, però, l'assessorato del Territorio e dell'Ambiente della Regione ha fatto sapere che "il dipartimento regionale della Protezione civile non è tra i beneficiari individuati dalla misura B.6.1 e pertanto non risulta possibile trasferire le somme impegnate alla Protezione civile".

Si dovrà intervenire davvero, a questo punto, tramite il commissario straordinario per il dissesto idrogeologico? E se gli impiegati della Regione reclamano di "essere messi nelle condizioni di poter lavorare", il neo governatore Musumeci è stato categorico: "Nessuno vuole assumersi la responsabilià" - ha detto ai microfoni de "Le Iene", chiedendo, appunto, 90 giorni. 

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