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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

La Chiesa agrigentina avvia collaborazione missionaria con il Sud dell'Albania

Il 5 settembre, il nunzio apostolico in Italia monsignor Emil Paul Tscherrig imporrà nomine Summi Pontificis il pallio a monsignor Alessandro Damiano

Il 5 settembre, la Chiesa di Agrigento avvierà, ufficialmente, la cooperazione missionaria con il Sud Albania. A darne notizia, con una lettera inviata ai presbiteri e ai diaconi dell'Arcidiocesi, è il vicario generale don Giuseppe Cumbo. Il vicario ha ricordato che – come già comunicato lo scorso 7 agosto  – “domenica 5 settembre, primi vespri della solennità della dedicazione della basilica cattedrale e primo anniversario dell’ordinazione episcopale dell’arcivescovo Alessandro, il nunzio apostolico in Italia monsignor Emil Paul Tscherrig imporrà nomine Summi Pontificis il pallio a monsignor Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento. La celebrazione Eucaristica con il rito di imposizione del pallio avrà luogo in Cattedrale alle ore 19.

"Sarà – scrive don Giuseppe –  una fortissima esperienza di Chiesa: l’Eucaristia, la dedicazione della cattedrale e l’imposizione del pallio, nel loro valore rispettivamente sacramentale, liturgico e simbolico, costituiscono infatti tre rimandi alla piena comunione che, uniti al nostro Vescovo e, per suo tramite, al Santo Padre e alla Chiesa universale da lui presieduta «nella carità», siamo chiamati a custodire e a vivere. La ricorrenza del primo anniversario dell’ordinazione episcopale di don Alessandro ci permetterà inoltre di unirci nell’unico inno di ringraziamento al Padre per il dono di colui che della nostra Chiesa è sposo, padre e pastore”.

Il vicario generale ha reso inoltre noto che “nella stessa celebrazione, alla presenza dell’amministratore apostolico del Sud Albania monsignor Giovanni Peragine, l’arcivescovo, monsignor Alessandro Damiano,  conferirà il mandato missionario a don Riccardo Scorsone, Vicky Lipari, Giovanni Russo e Maria Vega, avviando ufficialmente la cooperazione missionaria preparata negli anni scorsi. Questo gesto particolarmente significativo – scrive don Giuseppe –  costituirà un valore aggiunto per il nostro raduno diocesano, aprendoci alla dimensione missionaria che, insieme a quella comunionale, definisce l’identità e la vocazione proprie della Chiesa, radicata in un territorio e dilatata al mondo intero”.

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