Quasi un chilo e mezzo di cocaina nascosta fra bosco e auto: revocati domiciliari a due trentenni
Gli indagati, da circa 8 mesi, erano detenuti agli arresti in casa: l'operazione è scattata dopo una serie di appostamenti. Il giudice gli applica l'obbligo di dimora
Revocati gli arresti domiciliari a Salvatore Raimondo Mulone, 33 anni, e Salvatore Lo Giudice, 32 anni, di Canicattì, arrestati lo scorso 20 gennaio a conclusione di un'operazione antidroga che ha permesso di sequestrare poco meno di un chilo e mezzo di cocaina.
Il gip Giuseppe Miceli, al quale si è rivolto il difensore dei due indagati, l'avvocato Calogero Meli, ha disposto nei loro confronti l'obbligo di dimora nel Comune di Canicattì con la prescrizione di restare in casa dalle 21 alle 7 e l'ulteriore prescrizione di comunicare all'autorità di polizia i luoghi e gli orari in cui, ogni giorno, saranno reperibili per i necessari controlli.
Presi con un chilo e mezzo di cocaina: due trentenni verso il processo
La polizia, nella circostanza dell'arresto, aveva pure sequestrato soldi in contanti, un bilancino di precisione e del materiale per il confezionamento della droga. Il blitz è scattato lo scorso 20 gennaio in contrada Grotticelli, una zona di campagna di Canicattì. La droga è stata sequestrata in un boschetto e all'interno di un'auto su cui viaggiavano. I due indagati erano da tempo tenuti sotto controllo con pedinamenti e appostamenti.
Il pubblico ministero Elettra Consoli, nelle scorse settimane, ha fatto notificare l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nel quale si evince che il principio attivo della cocaina, così come risulta dalle analisi chimiche, è inferiore rispetto a quanto ipotizzato in un primo momento. Anche alla luce di questo e del fatto che il quadro probatorio si è cristallizzato con la chiusura dell'inchiesta, il gip ha disposto la revoca degli arresti domiciliari.