"Nascondevano fra boschetto e auto 1 chilo e 400 grammi di cocaina": la polizia arresta due trentenni
Il giudice per le indagini preliminari ha già convalidato ed ha disposto, a carico di entrambi gli indagati, i domiciliari con braccialetto elettronico
Domiciliari con braccialetto elettronico. Lo ha disposto, convalidando l'arresto, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, a carico di Salvatore Lo Giudice di 31 anni e Salvatore Raimondo Mulone di 32, entrambi di Canicattì. I giovani, difesi dall'avvocato Calogero Meli, erano finiti in carcere perché, secondo l'accusa, avrebbero "illecitamente detenuto, per finalità di spaccio, sostanza stupefacente di tipo cocaina". Nello specifico, i due sarebbero stati trovati - nella serata di venerdì scorso - in possesso di circa 180 grammidi "roba" all'interno dell'autovettura sulla quale sono stati controllati e di 1 chilo 195 grammi nella zona rurale di contrada Grotticelli a Canicattì. Ad arrestarli sono stati gli agenti della sezione Antidroga della Squadra Mobile di Agrigento.
I poliziotti della Squadra Mobile in collaborazione con i colleghi del commissariato di Canicattì, a partire dal pomeriggio di venerdì scorso, hanno realizzato una complessa operazione antidroga - iniziata con appostamenti ed osservazione - nella zona rurale di contrada Grotticelli. Gli agenti - stando a quanto è emerso - avrebbero assistito all'arrivo di auto. Uno degli indagati, Salvatore Lo Giudice, lasciando l'abitacolo dell'utilitaria utilizzata, oltrepassando la recinzione metallica si sarebbe intrufolato nel boschetto e dopo aver smosso un masso avrebbe recuperato degli involucri di medie dimensioni. Quando i due canicattinesi, a bordo dell'utilitaria, si sono avviati per lasciare contrada Grotticelli sono intervenuti i poliziotti. I due avrebbero anche tentato di invertire la marcia, ma sono stati bloccati. Salvatore Raimondo Mulone - stando alle ricostruzioni - avrebbe tentato di scappare a piedi, ma è stato appunto fermato. Sono scattate le perquisizioni personali.
Sull'auto dove si trovavano i due indagati, sul tappetino c'erano 3 sacchetti di plastica con 180 grammi di cocaina, bilancino di precisione, coltello e sacchettini. I poliziotti sono naturalmente tornati nel boschetto e laddove si era prima avvicinato Lo Giudice - prosegue la ricostruzione emersa - sarebbe stato rinvenuto un involucro di cellophane, rivestito da nastro da imballaggio, con 1,195 chilo di cocaina. I due - che verosimilmente avrebbero dovuto cedere la "roba" a qualcuno - sono stati quindi arrestati in flagranza di reato.
"Appare evidente che il quantitativo di stupefacente sequestrato è certamente elevato, quasi 1 chilo e 400 grammi, versomilmente pure ancora da tagliare" - scrive il gip che ha escluso la destinazione della "roba" al consumo personale - . Il giudice ha dunque convalidato l'arresto effettuato dalla polizia. Il pm aveva chiesto l'applicazione, a carico di entrambi gli indagati, della custodia cautelare in carcere. Richiesta a cui si è opposta la difesa, rappresentata dall'avvocato Calogero Meli, che ha invece invocato una misura meno afflittiva. Il gip ha disposto dunque gli arresti domiciliari con il sistema del braccialetto elettronico.