rotate-mobile
Cronaca

Edilizia scolastica, Agrigento fanalino di coda per sicurezza ed efficienza energetica

Dai dati si rileva che il 44 per cento delle scuole è stato costruito in un periodo che va dal 1961 al 1980: molte, quindi, prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica e di quella sul collaudo statico

Sicurezza nelle scuole: 7,4 miliardi di investimenti e 27mila interventi per l'edilizia scolastica, ma gli istituti continuano ad essere carenti su sicurezza antisismica ed efficienza energetica. E' questo il dato rilevato da più parti. Con l'entrata i vigore, dopo quasi vent'anni di attesa, dell'anagrafe dell'edilizia scolastica (Aes), strumento di monitoraggio che "fotografa" la situazione degli istituti attraverso i dati forniti dalle Regioni al Miur, ed i tristi recenti fatti di cronaca, in queste ultime settimane si preme l'acceleratore sul tema della sicurezza degli oltre 40mila edifici scolastici italiani.

Dalla lettura dei dati statistici presentati alla Camera, emerge una situazione delle scuole piuttosto variegata ma pur sempre insufficiente da un punto di vista della sicurezza. Un dato reso evidente dalle informazioni disponibili sul periodo di costruzione degli edifici, secondo cui il 4 per cento di essi è stato costruito prima del 1900. E la maggior parte, il 44 per cento delle scuole, in un periodo che va dal 1961 al 1980: molte, quindi, prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica del 1974 e di quella sul collaudo statico del 1971.

Sulla questione è intervenuta anche Cittadinanzattiva con un proprio report e, oggi, è stato presentato anche il diciassettesimo dossier di Legambiente sulla qualità e sui servizi delle strutture che ospitano gli studenti dall'infanzia fino alla secondaria di primo grado.

In ognuno dei rapporti, e non potrebbe essere diversamente, si conviene che due sono le priorità che riguardano l'edilizia scolastica: la prima è riferita alle emergenze e quindi le situazioni di pericolo (come i controsoffitti) o di inadeguatezza degli impianti elettrici e antiincendio e la bonifica dall'amianto, la seconda riguarda la vera e propria riqualificazione con adeguamento antisismico e miglioramento delle prestazioni energetiche.

Riguardo ad Agrigento, non possono definirsi buoni i piazzamenti nella graduatoria delle città capoluogo che è il risultato della somma dei dati relativi alle informazioni generali sugli edifici, le certificazioni, la manutenzione, i servizi messi a disposizione dalle istituzioni scolastiche, l'esposizione a fonti di inquinamento ambientale interne ed esterne e i monitoraggi ambientali.

Le scuole della città si pazzano al 62esimo posto su un campione di 86 città capoluogo (in Sicilia hanno partecipato anche Caltanissetta, 77esima, Messina, 86esima, Palermo, 78esima, e Ragusa, 59esima). Nella graduatoria delle buone pratiche Agrigento è 74esima, mentre sale al 33esimo posto nella graduatoria del rischio.

In una visione complessiva, su scala regionale, per Legambiente le scuole siciliane posizionate in coda alla graduatoria mostrano un patrimonio edilizio alquanto datato e in condizioni affatto rassicuranti: secondo i dati raccolti, il 69,7per cento degli edifici è stato costruito prima del '74, il 20,2per cento nasce come abitazione, su nessuno è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica. Le certificazioni mancano a tantissime scuole. Infatti solo il 36,7per cento ha quella di collaudo statico, il 35,2per cento di idoneità statica, il 22,1per cento di agibilità e il 32,8per cento di prevenzione incendi. Solo il 21,7per cento degli edifici ha goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni.

“L’analisi effettuata da Legambiente – fa rilevare Claudia Casa, direttore di Legambiente Sicilia – restituisce un quadro a tinte fosche, veramente sconfortante, sullo stato del patrimonio edilizio scolastico regionale, alquanto datato ed in condizioni affatto rassicuranti. In media siamo anche per quanto riguarda gli investimenti per la manutenzione ordinaria, mentre abbondantemente sotto media sono le somme spese per quella straordinaria, cioè quella più urgente. A commento di questi dati – conclude Claudia Casa – ciò che ci sentiamo di dire ricalca inevitabilmente il nostro pensiero su tutte le emergenze che riguardano la nostra regione: occorrono meno proclami e più fatti. Servono interventi che accelerino la riqualificazione strutturale e la messa in sicurezza attraverso il completamento dell’anagrafe scolastica, la semplificazione delle linee di finanziamento con l’arrivo di risorse ad hoc, un maggiore e migliore supporto ai Comuni per ottenere questi benefici. Serve soprattutto senso di responsabilità”.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Edilizia scolastica, Agrigento fanalino di coda per sicurezza ed efficienza energetica

AgrigentoNotizie è in caricamento