Chiusa al culto dagli anni Sessanta, Porto Empedocle si “riappropria” della sua Matrice
Domani, in occasione dei primi vespri della Domenica delle Palme, sarà celebrata dall’arciprete Luigi Lo Mascolo e dal vicario cooperatore don Gioacchino La Rocca la prima messa dopo decenni di oblio
Dopo poco meno di sessant’anni, Porto Empedocle si “riappropria” della sua Matrice, quella originaria: la Settecentesca chiesa Maria Santissima del Buon Consiglio, meglio nota come “Chiesa vecchia”.
Chiusa al culto poiché inagibile nella seconda metà degli anni ’60 e già da tempo sostituita nelle sue funzioni dalla vicina chiesa del Santissimo Salvatore, l’edifico sacro è stato da decenni quasi dimenticato dagli empedoclini, tant’è che, già negli anni ’80, si decise di adibirlo ad auditorium. Si riuscirono anche ad avviare i lavori, all’epoca dell’arciprete mons. Angelo Brancato, ma il restauro fu interrotto per poi essere ultimato nel 2010; all’inaugurazione furono presenti Andrea Camilleri e Pier Luigi Pirandello, nipote del drammaturgo, con una mostra delle opere del padre Fausto.
Utilizzata un po’ a singhiozzo, la “Chiesa vecchia” fu nuovamente lasciata a sé stessa circa tre anni fa, con gli inevitabili effetti dovuti al disuso. La momentanea chiusura della chiesa SS. Salvatore per il restauro e la conseguente ricerca di un luogo dignitoso ove esercitare le attività parrocchiali, riaccese un faro sull’antica Matrice che, grazie all’opera di pochi, ma zelanti volontari e ad alcuni contributi dei fedeli, è stata resa nuovamente decorosa, sebbene richieda ancora delle migliorie.
Domani, in occasione dei primi vespri della Domenica delle Palme, sarà celebrata dall’arciprete Luigi Lo Mascolo e dal vicario cooperatore don Gioacchino La Rocca la prima messa dopo decenni di oblio.