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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Centro Sten, il servizio anche in città: ecco di cosa si tratta

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

La commissione Salute dell’Ars, presieduta da Margherita La Rocca Ruvolo, ha approvato oggi all’unanimità una risoluzione in ordine al potenziamento del Servizio di trasporto in emergenza neonatale e per la riduzione della mortalità perinatale.

“L’atto di indirizzo impegna il governo regionale ad adottare urgentemente tutte le misure finalizzate all’uniforme diffusione sul tutto il territorio regionale del servizio Sten, prevedendo, in particolare,  l’istituzione di un centro Sten nelle città di Agrigento, Enna, Caltanissetta, Gela, Ragusa e Siracusa. Abbiamo già avuto la disponibilità dell’assessore per la Salute Ruggero Razza ad operare in questa direzione”, spiega in una nota la presidente della sesta commissione dell’Ars.

La risoluzione, nel dettaglio, impegna l’assessorato per la Salute “ad operare al fine di un rivalutazione delle postazioni Sten negli ambiti territoriali; ad adottare tutte le misure idonee al miglioramento del servizio con l’acquisizione di apparecchiature tecnologicamente avanzate e al potenziamento con personale aggiuntivo medico ed infermieristico e la previsione di meccanismi incentivanti”.  

Prevista, inoltre, “l’immediata regolamentazione dei trasporti neonatali autonomi mediamente la stesura di procedure condivise che possano standardizzare il sistema di trasporto neonatale garantendo un’assistenza uniforme, al pari dello Sten, in termini di tempistica, competenza e organizzazione per tutti i neonati della Sicilia evitando che la stessa sia legata alla disponibilità del singolo operatore sanitario chiamato in emergenza. Ciò, in particolare, mediante: l’istituzione di turni di reperibilità e disponibilità h24 all’interno delle unità operative di terapie intensiva neonatale finalizzati al trasporto dei neonati patologici provenienti dai punti nascita del bacino territoriale afferente; l’implementazione della formazione, anche mediante il Cefpas, per il personale dei punti nascita finalizzata alla stabilizzazione del neonato in attesa del trasporto e, per il personale delle terapie intensive neonatali, per l’assistenza del neonato critico durante il trasporto”.

Al governo regionale si chiede anche “la stesura e la condivisione di procedura, protocolli operativi e Pdta tra i vari punti nascita e le unità operative di terapia intensiva neonatale a cui afferiscono, preferibilmente per vicinanza logistica, finalizzate a fornire certezze in ordine alle responsabilità operative, alla tempistica di attivazione del trasporto dal momento della chiamata e ai modi di utilizzo dei mezzi aziendali o del 118 uniformando la procedura di trasferimento”.

L’atto d’indirizzo impegna l’esecutivo anche “ad adottare tutte le misure idonee, impartendo opportune disposizioni ai direttori generali delle aziende sanitarie, per la riduzione dei parti cesarei nonché tutte le misure atte a garantire l’idoneità dei percorsi assistenziali alle donne con gravidanza a rischio indirizzandole, in particolare, negli ospedali di II livello maggiormente in grado di fronteggiare eventuali complicazioni neonatali” e, infine, “a promuovere la richiesta degli esami anatomopatologici, nell’ambito di un appropriato counselling offerto a tutti i genitori che si trovano ad affrontare l’esperienza di un lutto perinatale, come strumento per accertare o escludere un eventuale rischio di ricorrenza in successive gravidanza, impartendo opportune disposizioni ai direttori generali delle aziende sanitarie a riguardo”.

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