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Cronaca Centro città

Bottigliate fra immigrati, calci e pugni fra giovani agrigentini: due risse in poche ore in centro

Due attività commerciali sono state trovate aperte oltre l'orario imposto, per abbassare le saracinesche, dall'ordinanza sindacale: ai titolari i carabinieri hanno notificato la sanzione

Bottigliate fra immigrati esagitati e incomprensibili,  cazzotti e pedate fra agrigentini barcollanti perché ubriachi. Due le risse in quella che, fra venerdì e sabato, è stata l’ennesima notte di “follia”. Scenario dei due tafferugli è stata la via San Francesco, nel centro storico della città dei Templi, a valle della via Atenea. Non vi sarebbero stati interventi da parte delle forze dell’ordine, ma ai residenti della zona quel doppio tafferuglio non è affatto passato inosservato. Il tutto mentre, a pochi passi, nelle location della movida, c’era una folla oceanica. Agrigentini, ma non soltanto, che – anche noncuranti delle prescrizioni anti-Covid – cercavano svago e libertà fra i locali ancora aperti. Molte le attività commerciali che, poco prima di mezzanotte, decidono spontaneamente di abbassare le saracinesche. E questo perché non riuscendo ad evitare gli assembramenti negli spiazzi antistanti, vogliono evitare di essere sanzionati. Ma c’è stato però anche chi è stato trovato aperto dopo l’orario di chiusura imposto con ordinanza dal sindaco Franco Micciché. E proprio a questi esercenti commerciali, ieri, i carabinieri hanno notificato la sanzione per aver violato appunto le prescrizioni dell’ordinanza sindacale che impone di chiudere alle ore 2.

Quello che però, più di tutto, ha allarmato sono state le due risse. I tre migranti, forse gambiani, anche se le loro parole sono risultate essere incomprensibili, verosimilmente, si contendevano la “piazza” di spaccio. O comunque la lite, sfociata poi in una rissa a colpi di bottiglia, aveva a che fare con questioni legate alle sostanze stupefacenti. Giovani barcollanti, perché fortemente ubriachi, e urla senza senso hanno invece caratterizzato l’alterco – anche questo trasformatosi in rissa – fra cinque agrigentini che se le sono dati di santa ragione. Non è chiaro, o almeno non è stato reso noto, se sia stato richiesto o meno – per ognuno degli episodi – l’intervento delle forze dell’ordine. Scene non nuove, non per il centro storico di Agrigento e nemmeno, a dire il vero, per la località balneare di San Leone. Episodi che, in passato, prima dell’emergenza sanitaria determinata dai contagi da Coronavirus, erano praticamente all’ordine del giorno di ogni week end. I tafferugli sono diminuiti, fino ad annullarsi completamente, a causa della pandemia che ha fatto chiudere i locali e che ha tenuto – con il lockdown – giovani e meno giovani a casa. Adesso, da quando tutto, lentamente, sta tornando alla normalità, sono ripresi gli scontri fra extracomunitari, ma anche fra agrigentini. Gli appelli lanciati dalle forze dell’ordine sono rimasti, nel frattempo, sempre gli stessi: occorre segnalare. Chiunque assista ad una rissa o ad una lite, non deve far altro che comporre il numero unico d’emergenza: il 112 oppure utilizzare la app della polizia che consente anche segnalazioni anon

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